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Condannati i tecnici dell’Anas per la frana killer sull’A3 a Rogliano. Morirono due persone

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Condannati i tecnici dell’Anas per la frana killer sull’A3 a Rogliano. Morirono due persone

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COSENZA – Dovranno scontare tre anni di carcere ciascuno, e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici.

È il verdetto del Tribunale di Cosenza emesso al termine del processo sulla frana killer dell’A3 avvenuta il 25 gennaio del 2009, nel tratto compreso tra gli svincoli di Altilia e Rogliano nella quale persero la vita due persone il catanzarese Danilo Orlando, all’epoca 27enne neolaureato in Scienze dell’amministrazione all’università “Magna Grecia”, e Nicola Pariano, 59 anni, dipendente dell’Enel e originario del Crotonese, ma da tempo residente nel capoluogo. Altre cinque persone rimasero ferite. Nell’inchiesta sono finiti funzionari e tecnici dell’Anas, costruttori e ingegneri coinvolti nei lavori della A3, tutti indagati, a vario titolo, per disastro, frana colposa e omicidio colposo plurimo. Era una domenica sera, ed erano da poco passate le 22 quando una massa di fango e detriti travolse il furgoncino sul quale viaggiava una squadra aziendale amatoriale che tornava da un memorial disputato a Terni. Il Tribunale monocratico ha condannato Giuseppe Cavaliere (56 anni di Lamezia); Angelo Gemelli (45 anni) di Laurignano, responsabile del Centro manutenzione Anas di Cosenza; Nicola Megale (48 anni) di Maratea e Josè Librandi (44) di Rossano, direttore dei lavori e capo reparto del posto di manutenzione dell’Anas. I quattro tecnici dovranno anche pagare 170mila euro alle famiglie delle due vittime. Nell’inchiesta era indagato anche Cesare Cosentini, che però è deceduto. Assolti per non aver commesso il fatto Luigi Oliva (78 anni), di Napoli, ex ingegnere capo dell’Anas; Eugenio Bevacqua (54), addetto all’ufficio tecnico del Comune di Altilia. Bernardino Cipolloni (84 anni) di Roma, direttore dei lavori assolto con formula dubitativa. Tra novanta giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza.

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