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La tesi della morte a seguito di caduta non convince il gip, Garritano resta in carcere

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La tesi della morte a seguito di caduta non convince il gip, Garritano resta in carcere

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PAOLA (CS) – Interrogato nel penitenziario di Paola, Franco Garritano afferma di non aver ucciso di proposito la propria compagna.

Secondo quanto raccontato dall’operaio ultracinquantenne Maria Vommaro sarebbe morta accidententalmente. L’uomo ha confessato di aver litigato con la donna insieme alla quale conviveva da circa due anni in una villetta di Fiumefreddo, ma non di averla colpita. Neanche un accenno al corpo contundente che, secondo la perizia dei medici legali, ne avrebbe determinato il decesso con uno o più colpi inferti sul capo. Nessuna traccia ed affermazione che lasci pensare ad un complice per l’occultamento del cadavere, nascosto nel bagagliaio dell’auto della donna, una Fiat Punto Rossa, abbandonata vicino ad un casolare in un terreno di proprietà di Garritano. Lo stesso terreno in cui pochi gionri fa, dopo quaranta giorni di latitanza, l’uomo è stato rintracciato dai militari della locale stazione. Il giudice per le indagini preliminari ha ieri convalidato la custodia cautelare in carcere per Garritano che continua a difendersi affermando di non aver avuto alcuna intenzione di uccidere la donna che sarebbe poi morta tra le sue braccia. All’origine della lite secondo i dettagli emersi dall’interrogatorio ci sarebbe stato un rifiuto della donna nei confronti di Garritano che avrebbe acceso in lui la scintilla della gelosia.

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