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Violentò tre sorelle in vacanza a San Lucido, condannato a sei anni resta libero
PAOLA (CS) – Gino, settantaduenne di San Lucido è stato ieri condannato dal Tribunale di Paola per abusi su minori a sei anni di reclusione.
Il suo legale ha già reso noto di ricorrere in appello per presunti vizi di forma nell’acquisizione delle testimonianze delle bimbe. L’uomo, nonostante l’appello della madre delle tre vittime, rivolto ai carabinieri di San Lucido, in cui chiedeva di vigilare sull’anziano al fine di proteggere i bimbi del circondario, resta libero. La pena non è definitiva, i fatti risalgono ad otto anni fa e come prevede l’ordinamento, Luigi T. non può essere incarcerato. Nè vale l’interdizone a recarsi in scuole e ambienti pubblici frequentati da minori. L’episodio approdato in sentenza, risale al 2006 quando una famiglia residente all’estero, ma con uno dei genitori originari del cosentino, ha deciso di trascorrere le vacanze sul Tirreno, a San Lucido. Appena arrivati fecero amicizia con il settantaduenne che si mise subito a loro disposizione per agevolare la loro permanenza.
Un’amicizia casuale, che si sarebbe poi trasformata in tragedia. Un giorno le tre sorelline, che all’epoca dei fatti avevano otto anni le due gemelle e dodici anni la più grande, andarono al mare con la nonna e fecero il bagno con l’anziano. Da quel momento si rifiutarono di andare in spiaggia. Non volevano più vederlo. Erano traumatizzate. Quell’uomo mentre era con loro in acqua avrebbe spostato i costumini costingendole ad assecondare i propri desideri sessuali. Le fece sedere su di lui, toccandole nelle parti intime, consumando così dei rapporti con tutte e tre le bimbe ignare di ciò che stesse loro accadendo. Le piccole raccontarono tutto ai genitori che, inorriditi, sporsero immediatamente denuncia presso la locale stazione dei carabinieri. Una delle sorelline raccontò anche di altre violenze subite mentre faceva la doccia nel lido che erano soliti frequentare insieme all’orco di San Lucido. Ora Luigi T. dovrà risarcire alla famiglia 24mila euro, provvedere alle spese processuali, ma potrà, come da legge, continuare a svolgere la propria vita di sempre. Indisturbato.

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