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Il Ministro Giannini a Catanzaro per l’intitolazione di una scuola al maestro Alberto Manzi

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Il Ministro Giannini a Catanzaro per l’intitolazione di una scuola al maestro Alberto Manzi

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CATANZARO – “Recuperare il senso di quell’insegnamento significa fare capire che il lavoro sulla scuola, sugli studenti, sugli insegnanti e anche su tutta la società civile, è veramente il cuore di una comunità come la nostra”.

Queste le parola del Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, intervenuta oggi a Catanzaro all’intitolazione di una scuola primaria al maestro Alberto Manzi. L’iniziativa è stata promossa dal Comune e dall’Ufficio scolastico regionale e alla manifestazione, hanno partecipato, tra gli altri, il ministro degli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, il sindaco, Sergio Abramo, e il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Diego Bouchè. Assente invece la figlia di Manzi, Giulia, che non ha potuto partecipare alla manifestazione per un contrattempo. Nel corso del suo incontro con gli allievi della scuola primaria, la Giannini ricordato loro la figura di Manzi: “Ricordo personalmente – ha dichiarato il ministro – la bellezza, la semplicità e l’efficacia dell’insegnamento televisivo del maestro Alberto Manzi. Per quelli della mia generazione, sono degli anni ’60 e all’epoca frequentavo le elementari, la memoria del suo modello è molto viva”. Nel corso della cerimonia il ministro Giannini, insieme alle altre autorità, ha scoperto una targa dedicata al maestro Manzi nel piazzale antistante il plesso scolastico. A margine dell’iniziativa il ministro ha poi risposto ad alcune domande dei giornalisti come ad esempio quella sulla manifestazione di sabato a Roma: “penso che abbia testimoniato, come è giusto e naturale che sia, la posizione di una parte del Paese che mostra un disagio reale. Credo, però, che questo Governo stia dando le risposte giuste a questo tipo di disagio”. “In settimana ci sarà un incontro con i sindacati – ha proseguito la Giannini – su tutte le questioni che abbiamo posto sul tavolo. Con i sindacati – ha aggiunto – parleremo di un progetto educativo molto organico che ha tra i suoi pilastri il grande piano di assunzioni relativo al precariato, con cui si metterà fine ad uno dei capitoli più tristi della scuola italiana”.

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