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Duplice omicidio a via Popilia, chiesti sei anni per ‘Franchino i Mafarda’

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Duplice omicidio a via Popilia, chiesti sei anni per ‘Franchino i Mafarda’

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COSENZA – Bevilacqua sarebbe stato l’esecutore materiale del delitto maturato nello ‘scontro’ tra il clan dei nomadi e il gruppo Perna-Ruà.

Il pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Pierpaolo Bruni, ha chiesto ieri per Francesco Bevilacqua la condanna a sei anni di reclusione. L’uomo risulta essere imputato per gli omicidi di Benito Aldo Chiodo e Francesco Tucci trucidati nel 2000 in un agguato consumatosi in via Popilia. Una richiesta alla quale si è opposta la parte civile, rappresentata dall’avvocato Pasquale Naccarato, insistendo su una pena più severa soprattutto in vista del fatto che Tucci fu ucciso a colpi di kalashnikov solo perché si trovava in quel momento, casualmente, con Chiodo. Nel processo il collaboratore di giustizia Bevilacqua, meglio noto come ‘Franchino i Mafarda’, si è autoaccusato dei delitti, ma godrà degli sconti di pena previsti dal rito abbreviato. Per il prossimo 16 dicembre è prevista l’arringa della difesa ed il verdetto sulla condanna dell’ex boss del clan dei nomadi.

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