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Costretta con minacce a far sesso con il padre per due anni
 
																								
												
												
											PETILIA POLICASTRO (KR) – Per mesi non ha detto nulla. Nè alla madre, nè al fidanzato.
Finchè, dopo l’ultimo stupro subito, non ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri. L’orrrore, la violenza, le botte, le minacce e quell’intimità forzata alla quale non riusciva a rassegnarsi. Dopo circa 20 giorni di indagini, ieri, i militari della stazione di Petilia Policastro hanno arrestato un 47enne residente in una frazione del comune crotonese. Sul caso il procuratore De Lucia che sta coordinando l’inchiesta ha da subito confermato che sul genitore pendono gravi indizi di colpevolezza. Da quando la giovane aveva diciannove anni sarebbe stata obbligata a soddisfare, periodicamente, un paio di volte al mese, i desideri sessuali del padre senza alcuna possibilità di reagire. A frenare l’impulso di raccontare tutto sin dal primo episodio pare sia stata la paura per la reazione del papà e la vergogna. L’uomo arrestato ieri e tradotto in carcere ha garantito che chiarirà i fatti al più presto. 
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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