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Ex deposito Fdc: parte la bonifica tra allarmismi e paure
COSENZA – Tra bonifica e timori. Dopo rinvii, polemiche ritardi, finalmente tra una settimana esatta inzieranno, presso l’ex deposito delle Fdc, i tanto attesi lavori di smaltimento di ternit lungo tutta l’area. Da un primo calcolo approssimativo, fatto dalla ditta, incaricata dieseguire i lavori, dovranno esserer smantellati quasi 18mila chili di amianto. Se il progetto “pulizia” serve da un lato per bonificare un’area e restituirla alla città, per trasformarla in azioni solidali, dall’altro, dai residenti della zona, compresa tra viale Giacomo mancini e via Popilia, si alza un vento di polemiche e di paura,
legato a quel cartello, esposto dai diprndenti della ditta, sulle accortezze che gli stesi residenti dovranno segure con particolare attenzione. Uno su tutti:non stendere i panni e tenere ben ermeticamente chiuse porte e finestre. L’apparizione del cartello, com’era facilmente preventivabile, ha suscitato l’apprensione dei residenti che temono per la loro salute e per quella dell’ambiente. La domanda dei residenti, intrappolati in una spirale di interrogativi e paura, è: «siamo soggetti a rischio, o questo cartello e queste precise raccomandazioni affisse, sono da interpretare come semplici misure di prevenzione?». L’interrogativo che, ormai da giorni, passa di bocca in bocca, non ha, al moento, trovato risposte. I cittadini dell’area interessata dal progetto di bonifica non hanno perso tempo e per rompere questo muro di silenzio istituzionale, si sono affrettati a contattare i numeri delcentralino del Comune, per mettersi in contatto con l’ufficio relazioni con il pubblico e dei settori di competenza per sapere il reale pericolo in cuipotrebbero incorrere.Finora, però, non hanno ricevuto risposte. Quindi, per nulla intenzionati a rimanere come semplici spettatori di un incombente allarme salute, hanno allertato la sala operativa del Comando provinciale dei carabinieri, al fine di avere direttamente dalla voce dell’Arma notizie, più o meno, rassicuranti sulla questione. Non è escluso che, per controllare, se lo smaltimento dell’amianto, possa liberare nell’arie pericolose e danno polveri d’etrnit killer, possano decidere di inoltrare una richiesta al comando provinciale dei vigili del fuoco di viale della Repubblica o all’Arpacal, per chiedere il monitoraggio dell’aria. Nei prossimi giorni,m sperano di saperne di più, in modo da far abbassare la soglia dell’allarmismo.
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