Area Urbana
Operazione “Fentanil”, spaccio di farmaci oppiacei: condannati medici e tossici
Lo scandalo esplose un anno fa a Bisignano e dintorni: 15 persone sospettate. Ieri la sentenza del gup Greco.
COSENZA – A un anno esatto dall’ondata di misure cautelari, che aveva destato scalpore a Bisignano e dintorni, sullo scandalo “Fentanil”; si è chiusa ieri l’udienza preliminare contro 15 sospetti. L’operazione si concentrò sull’attività di spaccio “non convenzionale”, prescrizione abusiva di farmaci psicotropi, ad opera dei medici di base e truffa aggravata di tutti gli indagati in danno del Servizio Sanitario Nazionale che ha ad oggetto farmaci psicotropi contenenti oppiacei. L’attività investigativa prese le mosse da un episodio particolarmente grave ed allarmante, che vide inconsapevole vittima un bambino di 2 anni. Infatti, il piccolo giunse in gravi condizioni in ospedale, accompagnato dall’elisoccorso dell’ospedale di Cosenza. I genitori riferirono ai sanitari ed ai militari della Stazione Carabinieri di Bisignano, intervenuti sul posto, che il bambino ingerì accidentalmente dei farmaci antidolorifici presenti in casa, ed in conseguenza di ciò perse i sensi.
Il padre del bimbo, in preda ai sensi di colpa per le gravi condizioni del figlio, poi spontaneamente dichiarò ai Carabinieri della Stazione di Bisignano di fare uso da tempo di un farmaco: Actiq in considerazione degli effetti fortemente allucinogeni, paragonabili agli oppiacei, che il medicinale provocava. La Stazione di Bisignano così informò il Nucleo Operativo della Compagnia di Rende, competente per attività d’indagine di più ampio respiro, fornendo il determinante spunto investigativo. Attivati servizi di intercettazione, affiancati da classici servizi di osservazione controllo e pedinamento, corroborati da una rilevante attività di acquisizione documentale effettuata presso i competenti uffici dell’ASP di Cosenza furono ricostruiti i contorni dell’intera vicenda. All’esito dell’attività emerse un vero e proprio traffico di farmaci a base di Fentanil, sostanza che produce effetti droganti del tutto sovrapponibili a quelli dati dalle sostanze stupefacenti a base di morfina. Questi medicinali furono illegittimamente prescritti a pazienti che non presentavano affatto le patologie per le quali il servizio sanitario nazionale li pone a disposizione dei cittadini.
La sentenza del gup cosentino Giuseppe Greco
La condanna più pesante è andata a quello che è stato indicato dagli inquirenti, come il principale responsabile di quel traffico di antidolorifici: 5 anni di reclusione per il 39enne Tancredo Ferraro. Patteggiamento di pena, invece, per Francesco Cundari (1 anno e 5 mesi di reclusione); Francesco Cesario (1 anno e 6 mesi); Umile Ritacco (1 anno e 6 mesi); Franco Russo (1 anno e 4 mesi); Teodoro Scotti (1 anno e 4 mesi); Matteo Martinez (1 anno e 10 mesi) e Katia Cariati (1 anno). Per gli altri 7 imputati Stefano Natalizio, Paola Natalizio, Vittorio Conte, Enzo Pugliese, Gianluca Groccia, Francesco Fusaro e Alberto Di Nardo; rinvio al giudizio.
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