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Emergenza Annunziata, l’ultimatum di Occhiuto: ‘Assumete 7 medici. Subito’
 
																								
												
												
											COSENZA – Il sindaco di Cosenza mostra il pugno di ferro e impone nuove assunzioni all’Ospedale Civile dell’Annunziata.
Con un’ordinanza sindacale Mario Occhiuto chiede interventi urgenti per porre rimedio alla carenza medica che sta paralizzando i reparti di Pronto Soccorso e Rianimazione. “In considerazione dell’assoluta eccezionalità della situazione e del grave pericolo che incombe sulla collettività, – in una nota il primo cittadino chiede all’Azienda Sanitaria – di andare avanti immediatamente, nelle more ed anche in assenza del superamento del temporaneo blocco del turn over, con l’iter relativo al procedimento per il reclutamento di quattro medici per il Pronto Soccorso e tre unità di personale medico per l’Unità di Anestesia e Rianimazione garantendone la più celere conclusione in sintonia con i principi fissati dalla legge n. 241”. Un ultimatum al quale la dirigenza dell’Ospedale dell’Annunziata non potrà sottrarsi. Nel nosocomio bruzio a causa della carenza di personale medico ed infermieristico sono stati ad ora soppressi oltre 100 posti letto. Secondo i dati divulgati dalla stessa azienda ospedaliera mancherabbero all’appello nella struttura circa 1000 dipendenti. Numeri allarmanti soprattutto se si considerano i due reparti oggi sotto i riflettori dell’emergenza: il Pronto Soccorso e Rianimazione ed Anestesia. Nel primo dovrebbero essere presenti 50 infermieri e 31 medici, invece in forze vi sono solo 14 medici e 38 infermieri nel secondo di professionisti ne mancano invece almeno 14.
Nel frattempo nella ripartizione dellla spesa sanitaria tra i tre ospedali hub calabresi (Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria) pare emergere la penalizzazione dell’Annunziata. Ad affermarlo è il consigliere regionale di PD Carlo Guccione che in una nota spiega come “”analizzando i dati contenuti nel decreto 33/2014 sulla ripartizione del Fondo sanitario regionale, si evince chiaramente che la provincia di Cosenza, pur avendo il maggior numero di abitanti, riceve una quota di finanziamento pari a 1.466 euro pro capite contro i 1.534 di Crotone, i 1.518 di Reggio Calabria, 1.768 di Catanzaro e i 1.273 destinati a Vibo Valentia. I dati evidenziano una forte sperequazione nel riparto delle risorse che si traduce in meno servizi sanitari territoriali e ospedalieri. Un altro esempio: il decreto 18 stabilisce che per la spesa specialistica ambulatoriale pubblica e privata le prestazioni da erogare sono pari a 12 per ogni abitante e invece nella realtà le prestazioni medie per residente sono a Cosenza di 9,77, a Crotone di 12,57, a Catanzaro di 11,85, a Vibo di 7,83 a Reggio Calabria di 14. La disparità di trattamento tra le province è evidente tanto più se raffrontata con questo dato: a Cosenza nel 2013 sono state erogate 6.975,387 prestazioni ambulatoriali specialistiche a fronte di 734.281 abitanti; a Reggio Calabria a fronte di 550.323 abitanti sono state erogate 7.686,580 prestazioni specialistiche, circa un milione in più rispetto a Cosenza”.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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