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Emergenza malasanità, in Comune si discute sulla carenza di medici

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Emergenza malasanità, in Comune si discute sulla carenza di medici

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COSENZA – Non demorde la Commissione consiliare sanità che tiene alta la tensione sulla situazione del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cosenza.

Ormai la posizione dell’organo consiliare – che nelle ultime settimane ha ospitato i Direttori generali di ASP e Azienda Ospedaliera Scarpelli e Gangemi, il primario del pronto soccorso Crocco fino al sopralluogo in ospedale del Sindaco e del presidente della commissione Bozzo – si è delineata con sufficiente chiarezza: la soluzione ideale è lo sblocco del turn over ed in questa direzione bisogna spingere. Posizione che è uscita rafforzata dall’ultima audizione in ordine di tempo, quella del Direttore dell’unità operativa di medicina generale “M. Valentini”, il professore Alfonso Noto, che questa mattina, accompagnato dal dott. D’Amico, si è intrattenuto a lungo con la Commissione.

 

“E’ fuor di dubbio – ha esordito Noto – che il Pronto Soccorso costituisce la prima interfaccia cittadino/ospedale, il luogo che filtra una buona percentuale dell’immagine del nosocomio, ma non si può dimenticare che dietro ci sono i reparti, dove c’è tanta qualità che spesso però passa tra l’indifferenza generale. In Pronto Soccorso ci sono 25 medici, di cui 8/9 inidonei, utilizzati sui codici bianchi, ma ce n’è anche una decina che, dai reparti, già attua prestazioni aggiuntive”. Da Noto viene insomma una riflessione su un migliore utilizzo delle inidoneità, ad esempio, così come sulla urgenza di una informatizzazione che non c’è. Il presidente Bozzo annuncia intanto la sopravvenuta indisponibilità del dott. Gangemi all’incontro che era stato fissato per lunedì prossimo 23 giugno insieme al Dirigente generale dell’ASP Scarpelli.

 

“E’ rinviato solo di qualche giorno – precisa. Non intendiamo recedere di un passo dal compito che ci siamo assunti di andare a fondo della questione ospedale a garanzia della salute dei cittadini, e per questo abbiamo anche chiesto un incontro con il sub commissario. “E’ evidente – secondo Massimo Bozzo – che è in atto una guerra politica e, convinto che non ci saranno le assunzioni annunciate, dico piuttosto che c’è uno scarica barile che coinvolge il sub commissario ed il management ospedaliero nel quale giocano un ruolo, forse di non poco conto, anche alcune guerre interne all’ospedale. A chi oggi è venuto qui ad esprimere una posizione dico che, suo tramite, faccio appello alla professionalità e alla disponibilità della classe medica affinché questa situazione, per la quale continueremo a batterci, pesi il meno possibile sul cittadino utente”.

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