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Precedenza alla vita: interessante convegno al ‘Siciliano’
 
																								
												
												
											BISIGNANO (CS) – Un’interessante giornata di educazione stradale, si è tenuta all’Istituto Superiore “E. Siciliano” sul tema: “Precedenza alla vita”.
Di educazione stradale si è parlato in un contesto giovane, in una scuola: proprio perché è da qui che parte l’educazione. Una platea interessata e partecipe ha ascoltato con interesse anche perché, appena tre anni addietro, un loro compagno aveva perso la vita, proprio in un incidente della strada. Ma andiamo per ordine. I lavori sono stati aperti dal saluto della scuola affidato alla professoressa Anna Maria Florio. Le relazioni di base sono state affidate a Francesco Amodio e Francesco Formosa istruttori dell’autoscuola Besidiae, mentre la relazione finale è toccata a Giuseppe Santagada, coordinatore regionale Calabria della Confarca. Prima della dimostrazione pratica fatta sul piazzale della scuola, gli studenti sono stati chiamati ad ascoltare due testimonianze toccanti che hanno lasciato il segno. Maria Rosaria Guido, fra le lacrime, per una ferita ancora tutta sanguinante, ha ricordato il fratello Pino ucciso da un camion mentre aspettava che apriva l’auto officina dove lavorava. Siamo nel 1987 per Bisignano sarà un giorno triste. Subito dopo è stata la volta di Franco Tortorella, papà di Francesco morto per incidente della strada il 4 dicembre del 2011. Una testimonianza commovente fatta in quel contesto scolastico dove Francesco era stato alunno, quindi loro compagno. Un compagno ed un amico mai dimenticato tante che su face book ancora oggi in tanti lo vogliono partecipe delle loro giornate, gli fanno gli auguri di compleanno ed onomastico, si ricordano a Pasqua, Natale a Capodanno. Insomma, lo vogliono ancora vivo fra di loro. Due testimonianze dure che hanno riproposto una delle domande cruciali: “perché certe cose accadono?”, perché giornalmente tanti lenzuola bianchi continuano a coprire il corpo di tanti giovani?” Il monito finale è stato proprio il tema del convegno: “ragazzi diamo precedenza alla vita, alla nostra vita”. In macchina come nella vita è importante arrivare: il tempo è relativo se l’alternativa è “non arrivare”.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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