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Emergenza sanitaria a Cosenza, Scarpelli: “Non abbiamo medici”
 
																								
												
												
											COSENZA – L’ospedale è al collasso. Il Comune di Cosenza chiede spiegazioni al dirigente dell’ente più chiacchierato della città: l’ASP di Cosenza.
La Commissione consiliare sanità, ha incontrato questa mattina a Palazzo dei Bruzi Gianfranco Scarpelli per una verifica sulla riorganizzazione dei servizi sanitari erogati sul territorio per risolvere le emergenze del Pronto Soccorso dell’Ospedale dell’Annunziata e degli ambulatori presenti in città. Scarpelli ha confermato la sua piena legittimazione a partecipare all’audizione della commissione consiliare sanità, essendo a tutti gli effetti direttore generale e non essendo ancora intervenuta alcuna notifica ufficiale della revoca adottata nei suoi confronti dalla Giunta regionale. “La risoluzione del contratto – ha precisato Scarpelli – può avvenire solo su decreto del commissario ad acta che non è stato ancora nominato dal Ministero”.
Nel corso dell’incontro il direttore generale dell’ASP di Cosenza ha portato e illustrato i dati di bilancio che coincidono con il suo mandato. “Dal 2009 ad oggi – ha affermato Scarpelli – abbiamo operato una sensibile riduzione del deficit che da 117 milioni è passato a 16 milioni nel 2013, con una diminuzione dell’87%”. Pur prendendo atto della situazione di emergenza che vive l’azienda ospedaliera di Cosenza, che non rientra nelle sue dirette competenze, il direttore generale Scarpelli ha sottolineato più volte che l’Asp non dispone di medici in esubero che possano coprire le carenze esistenti in Ospedale, atteso, tra l’altro, il fatto, non trascurabile, che nella pianta organica del Pronto Soccorso, che risente maggiormente della mancanza di personale medico, figurano sulla carta 25 medici, “nove dei quali – ha detto Scarpelli – risultano inidonei a prestare servizio al Pronto Soccorso. In queste condizioni il Ministero ed il Tavolo Massicci non daranno mai l’autorizzazione a procedere a nuove assunzioni”.
Il Presidente Massimo Bozzo ha dal canto suo evidenziato la carenza di specialisti negli ambulatori dell’area urbana, “circostanza – ha detto – che rischia di far salire le liste di attesa nel poliambulatorio della città capoluogo”. E a tal proposito Bozzo ha chiesto a Scarpelli di potenziare gli ambulatori dell’area urbana. Scarpelli ha risposto che è disposto ad intervenire anche se sull’ASP “pende sempre la spada di Damocle del blocco delle assunzioni”. Il direttore generale ha sciorinato anche i dati relativi alle numerose attività e prestazioni erogate dai nuclei delle cure primarie “con un effetto a catena – ha aggiunto – che si comincia a vedere, tant’è che si è verificata, nel primo trimestre del 2014, una riduzione di accessi al Pronto soccorso dell’Ospedale, passati dai 300 giornalieri di fine 2013 agli attuali 230″.
Perri ha chiesto la convocazione di una nuova commissione alla presenza del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Paolo Maria Gangemi, “affinché possa chiarire la situazione relativa ai 25 medici presenti in pianta organica che di fatto, però, bloccano la deroga ad assumere da parte del Ministero per la quale ci siamo battuti insieme ai medici stessi e alle organizzazioni sindacali. All’azienda ospedaliera, in questo momento, non c’è una gestione oculata”. Anche Sacco ha censurato l’assenza di parte della maggioranza ed ha espresso solidarietà al direttore Scarpelli, chiedendo lumi sul futuro dei lavoratori della Casa di cura Madonna della Catena, a rischio licenziamento. Un rischio che il direttore generale ha escluso. Il Presidente Bozzo ha, infatti, preannunciato per lunedì prossimo 9 giugno, alle ore 10,30, l’audizione in Commissione sanità del Presidente dell’Ordine provinciale dei Medici Eugenio Corcioni.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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