Archivio Storico News
Lettere di solidarietà in carcere alla moglie di Matacena
REGGIO CALABRIA – Ha ricevuto decine di lettere di solidarietà e vicinanza, Chiara Rizzo, la moglie del latitante Amedeo Matacena.
Il senso delle missive è sempre lo stesso: “Siamo con te, ti siamo vicini”. Le lettere, giunte da varie carceri italiane e scritte da detenute e detenuti, sono arrivate a Chiara Rizzo, la moglie dell’imprenditore reggino, il latitante Amedeo Matacena, che si trova reclusa nel carcere di Arghillà con l’accusa di avere favorito la latitanza del marito, condannato a 5 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, e di avere agito per schermare i suoi beni. Lettere in cui gli altri detenuti manifestano solidarietà alla Rizzo, rivolgendosi nei suoi confronti con frasi affettuose. Tra le tante missive ricevute c’è anche quella del marito, ma di questa la donna non vuole parlare: “Ha risvolti strettamente personali – ha spiegato il suo legale, Bonaventura Candido – e giustamente vuole che resti una cosa tra loro”. “Mi riprometto di rispondere a tutte le lettere che sto ricevendo” avrebbe dichiarato Chiara Rizzo, rimasta piacevolmente sorpresa della dimostrazione di affetto che sta ricevendo da tanti altri detenuti sparsi per l’Italia e adesso intende mettersi a scrivere a tutti coloro che le stanno facendo forza in questi giorni di reclusione. La donna, che ieri ha ricevuto la visita dell’avvocato Bonaventura, dopo un primo periodo in cella da sola, ha chiesto ed ottenuto di essere sistemata con altre detenute con le quali si è integrata. Per loro la Rizzo ha parole di apprezzamento, così come per il personale della Polizia penitenziaria con il quale è in contatto. “Non si lamenta – dice il suo legale – e l’ho trovata tranquilla. Aspetta fiduciosa le decisioni alle nostre istanze”.
Social