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Violenza cieca in India: dopo la 22enne uccisa un bimbo di 10 anni è stato sodomizzato da otto uomini
 
																								
												
												
											NUOVA DHELI – Ancora orrore in India.
Dopo il caso delle due ragazzine di 12 e 14 anni, violentate ed impiccate ad un albero, nell’Uttar Pradesh, nel villaggio di Aithpura, vicino alla città di Bareilly è stato ritrovato il corpo senza vita di una 22enne. Alla giovane, il branco ha sfigurato il volto per impedirne riconoscimento. Il corpo è stato ritrovato in un campo, a circa 45 chilometri di distanza da quello dove le due cuginette vennero trovate impiccate a un albero dopo essere state vittime di uno stupro di gruppo. L’atroce delitto ha sollevato un’ondata d’indignazione in tutto lo Stato, soprattutto fra i membri delle caste più basse, cui appartenevano le vittime, che si sentono abbandonate dal governo locale. La ragazza sarebbe stata costretta a bere dell’acido. La polizia ha confermato che anche in questo caso si tratta di una violenza di gruppo. Sempre nell’Uttar Pradesh erano state trovate impiccate dopo essere state violentate le due adolescenti, che con la loro tragica morte hanno smosso la sensibilità dell’opinione pubblica mondiale. Cinque persone sono state arrestate: tre hanno confessato lo stupro ma non l’omicidio, gli altri due sono poliziotti. I genitori delle due bimbe impiccate avrebbero ricevuto minacce: “Ci hanno detto che ci faranno del male non appena i media allontaneranno l’obiettivo dal caso”, hanno denunciato. E purtroppo la coppia non è “sicura che la polizia riuscirà a proteggerli”.
ALTRO CASO SHOCK
E nelle ultime ore è venuto alla luce un altro, ennesimo, episodio di violenza sessuale. L’agenzia di stampa Pti, tra le più autorevoli del subcontinente, scrive che un bambino di dieci anni è stato sodomizzato da otto uomini in un quartiere ad est di New Delhi. A Geeta Colony la polizia ha registrato la denuncia. Nel rapporto delle forze dell’ordine si legge che “il piccolo è stato bloccato dalla banda il 27 maggio quando stava recandosi in un negozio”. Poco dopo uno dei violentatori “lo ha attirato a casa sua proponendogli di vedere la gabbia con i piccioni di sua proprietà, ma una volta arrivato il bambino si è trovato di fronte ad otto persone pronte ad usargli violenza fisica”. Per il piccolo è stato l’inizio di un incubo. La banda lo ha minacciato, intimandogli di non rivelare nulla a nessuno. Per giorni il bambino è rimasto in silenzio ma il fratello, scrive sempre l’agenza di stampa Pti, si è accorto di come alcune persone si prendessero gioco di lui e lo ha forzato a rivelare la verità. Non è tutto. In base ai primi riscontri la violenza di gruppo è stata filmata e uno dei violentatori, con alcuni parenti, ha perfino attaccato i famigliari del bambino quando stavano recandosi al commissariato per denunciare l’aggressione. Le notizie sono ancora confuse. Un solo arresto è stato portato a termine, tutti gli altri componenti della banda sono ricercati. “
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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