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Qualità dell’aria, l’Arpacal: ‘limiti sotto controllo a Simeri Crichi’
 
																								
												
												
											SIMERI CRICHI (CZ) – Poco distante dalla costa ionica catanzarese, sorge il paesino di origini greche che vive di agricoltura come d’industria.
Sorta intorno all’anno 2007 nei pressi del paese, la turbogas dell’Edison, ha portato benefici come difficoltà alla popolazione locale. L’aspetto benefico risulta l’occupazione, all’interno della centrale, di almeno tredici padri di famiglia che con il loro contributo incentivano l’espandersi di uno status volto all’industrializzazione. L’Edison “promuove” annualmente la volontà di un territorio, che con sacrificio elabora sviluppo, donando all’Amministrazione Comunale una sostanziosa somma da versare nella gestione degli affari locali. Somma spesso destinata a ripulire ciò che l’industria, nella stessa modalità con cui dona, toglie. E proprio l’inquinamento, che risulta in alcuni casi pur radioattivo, è stato al centro della ricerca condotta dall’Arpacal. L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria, che tra le tante, si occupa di Simeri Crichi e dei pericoli che corre. Attualmente, e secondo le recentissime statistiche studiate, l’ Arpacal rassicura dicendo: “I limiti di legge stabiliti dalla normativa vigente, per gli inquinanti considerati, sono stati rispettati e durante gli anni di monitoraggio si registra una situazione piuttosto stabile per quanto riguarda l’evoluzione della qualità dell’aria”. Dati non così allarmanti, che indubbiamente non devono far calare l’attenzione su un fatto, la cui importanza ha spessore.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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