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Scajola-Vivacqua: il risvolto della stessa medaglia. E’ la Repubblica delle banane
 
																								
												
												
											Anche oggi, dobbiamo ricorrere al prestito del detto “ogni medaglia ha il suo risvolto”.
In analisi, da una parte l’arresto dell’ex ministro Claudio Scajola da parte della Dia di Reggio Calabria e, dall’altra, gli attentati intimidatori ai danni del sindaco, del suo vice e di un assessore del comune di Marano Marchesato. Che cosa hanno in comune? Presto detto: probabilmente due modi diversi di gestire la Cosa Pubblica. Scajola è stato arrestato stamattina insieme ad un altro ex parlamentare calabrese ed imprenditore, Amedeo Matacena, oggi latitante. Proprio la latitanza di Matacena avrebbe portato all’arresto del ministro del Governo Berlusconi. Infatti, ha detto il Procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, Scajola “avrebbe aiutato l’ex parlamentare Amedeo Matacena a sottrarsi alla cattura per l’esecuzione pena dopo essere stato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa”. Un’inchiesta questa che potrebbe portare, nei prossimi giorni ad ulteriori sviluppi. Pensate un ex ministero degli Interni che favorisce la latitanza di un condannato. Ministero dell’Interno, guardando a Marano Marchesato che, istituzionalmente, dovrebbe garantire l’incolumità dei cittadini e tutelare gli amministratori pubblici. A Marano Marchesato, invece, incendiano auto, spediscono proiettili e crisantemi ma qui sembra essere normalità. Naturalmente c’è la solidarietà incondizionata delle istituzioni ed una presa di posizione della Commissione Parlamentare di Inchiesta sugli Atti di Intimidazione nei Confronti di Amministratori Locali che, avrebbe chiesto informazioni al Prefetto di Cosenza sull’accaduto. Il presidente della Commissione, calabrese anche lei, Doris Lo Moro, parlando dell’accaduto si è detta preoccupata per un “fenomeno in costante aumento da anni”. Oggi a Marano c’è consiglio comunale per la solidarietà ed una risposta politica al fenomeno. Magari in aula a stringere la mano agli amministratori ci saranno anche gli artefici del grave e deprecabile fatto. Vicende difficili perfino a scrivere che ancora una volta coinvolgono la Calabria in un’indagine che arriva al e dal “cuore dello Stato” fino al dicastero del Viminale chiamato alla tutela della sicurezza. Ancora una volta i due volti della giustizia: quella corrotta e quella che ne fa le spese perché in periferia il Sindaco è Autorità per la sicurezza e l’ordine pubblico. Così oggi i due volti della giustizia passano per i volti di un ex ministero dell’Interno e di un Sindaco di periferia.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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