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Violenza sessuale. Padre Fedele e il molestatore dell’Unical: i due volti della giustizia

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Violenza sessuale. Padre Fedele e il molestatore dell’Unical: i due volti della giustizia

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“Ogni medaglia ha il suo rovescio”.

Oggi prendiamo in esame due aspetti della violenza sessuale, quella presunta e quella accertata. Senza andare lontano, parleremo di due fatti che in questi giorni stanno tenendo banco: quella di Padre Fedele sulla Suora siciliana e quella dell’enigmatico autista di una fiat panda che molesta le ragazze che scendono dall’Università. Il primo, già condannato dalla chiesa che non ha esitato a spogliarlo del suo abito talare senza nemmeno aspettare la sentenza definitiva, il secondo invece continua a “spadroneggiare” per le vie dell’unical intimorendo le ragazze senza nemmeno essere arrestato. Due fatti che si incrociano anche se, le modalità di “trattamento” non gli fanno imboccare la stessa strada. Ieri i Giudici del Tribunale di Cosenza, hanno messo in dubbio la testimonianza di Suor Tania, quella che accusa Padre Fedele di Violenza Sessuale, assolvendo due rumeni, accusati, dalla stessa suora di essere gli autori di una ulteriore violenza sessuale ai suoi danni. I fatti si sarebbero svolti nel 2005. Dopo due rinvii, la Corte di Cassazione, il prossimo 17 settembre, dovrà pronunciarsi sulla colpevolezza di Padre Fedele accusato sempre da Suor Tania. Sull’altro fronte, invece, tante le universitarie che, ormai hanno paura di scendere a piedi per quella stradina che li porta alla fermata dei pulman di linea nei pressi dell’ingresso autostradale. Alle segnalazioni di molestia che ormai si susseguono da mesi, se ne aggiunge un’altra molto particolareggiata che parla di una Fiat Panda guidata da un uomo sui 40 anni che seminudo è sceso dalla macchina importunando le spaventate studentesse che reclamano maggiori controllo. I due volti della medaglia: da una parte un presunto colpevole già condannato, dall’altra un certo colpevole ancora a piede libero. Parliamo dello stesso reato trattato da due giustizie: quella “divina” e quella terrena.

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