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Allarme linguaggio. Bambini ‘tecnologici’ rischiano un deficit linguistico
 
																								
												
												
											VANCOUVER (CANADA) – Il linguaggio è la massima espressione del genere umano, con esso l’uomo comunica e si esprime, costruisce rapporti interpersonali, alimenta la propria mente.
In futuro questo potrebbe non accadere più. A lanciare l’allarme una ricerca del Cohen Children’s medical center di New York presentata al congresso pediatrico di Vancouver nei giorni scorsi. L’utilizzo di touchscreen e app o di un qualsivoglia oggetto tecnologico, provocherebbe infatti, nel sistema cognitivo del bambino, non solo una scarsa capacità di attitudine verso una particolare attività, che come spesso accade porta a stimolare interessi e passioni destinati ad indirizzare il piccolo verso una futura professione, ma anche un rallentamento dell’apprendimento linguistico che implica di conseguenza, una scarsa elasticità psichica. Questa nuova e allarmente notizia, in parte già conosciuta e discussa, ma solo ora confermata da studi ben precisi e mirati al caso, è principalmente rivolta ai sistemi pedagogici e ai genitori. I quali sostengono, nella maggioranza dei casi, quanto gli strumenti di ultima generazione siano invece utili alla crescita del piccolo. Sbagliato! Gli esperti consigliano di mettere a disposizione di queste acerbe vite l’uso di materiali innovativi, nuovi, solo a partire dai due anni.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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