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1° Maggio: avanti con lo stesso coraggio de L’ORA
Oggi non voglio affliggervi con la retorica del 1° Maggio festa dei lavoratori, per ripercorrere invece storie comuni di disoccupazione, inoccupazione, esodati cassa integrazione e mobilità non pagata eccetera eccetera.
Ma, invece voglio essere così egoista da parlarvi della categoria dei giornalisti che tutti vedono come i privilegiati, i professionisti, quelli che accusano, quelli di cui aver paura: il quarto potere. Ma di quali giornalisti stiamo parlando? Non certo di quelli de L’Ora della Calabria messi alla porta, questi si, dal “Potere”, o di quei ragazzi sotto pagati o non pagati che passano da un convegno all’altro per scrivere 30 righe, per parlare ad un microfono o “posare” davanti ad una telecamera. Ma di quale quarto potere stiamo parlando? In questo fine settimana saranno in Calabria i vertici nazionali del sindacato dei giornalisti, anche loro faranno la “parata” del 1° Maggio? A mio parere non basta più l’espressione verbale della solidarietà, la fotografia e l’abbraccio. Anche qui finalmente ci vogliono i fatti, anche per capire quale fetta di categoria amministra questo “quarto potere” e con chi lo amministra. Non vorremmo che fra i tanti che hanno espresso solidarietà ai colleghi de L’Ora e prima ancora alla Provincia Cosentina e prima ancora ed ancora prima a radio e televisioni che sono chiuse e domani a quelle che chiuderanno, ci fossero anche i “carnefici”. Così a Civita i vertici del sindacato dei giornalisti, fra l’altro presenteranno, come si legge in un comunicato “il libro “L’Italia bugiarda” di Lorenzo Del Boca, presidente emerito dell’OdG e della FNSI, con la partecipazione dell’autore e di Giuseppe Ruga e Angelo Moia. Il testo “L’Italia bugiarda” si propone di dimostrare che chi sbaglia storia sbaglia politica nel senso che gli errori del passato non individuati (e quindi non corretti) si ripropongono sistematicamente continuando a provocare danni. Un po’ quello che capita con la maledizione di Sisifo che continua a spingere pietre sulla china della montagna dovendo sempre ricominciare daccapo. Per questo nel sottotitolo del libro sta scritto “smascherare le bugie della storia per diventare un paese normale”.” Chi ha “orecchie per intendere intenda” perché dopo le radio, le televisioni, la Provincia Cosentina e L’Ora di voltare pagina perché “gli errori del passato non individuati (e quindi non corretti) si ripropongono sistematicamente continuando a provocare danni”.
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