E’ giunta l’Ora: Scopelliti abdica

“Tanto tuonò che piovve”.

Un proverbio come un altro anche se questa volta è stato necessario scomodare la filosofia di Socrate. Infatti lo avrebbe detto alla moglie Santippe dopo che questa gli rovesciò sulla testa un secchio d’acqua a causa del suo “continuo brontolare”. Probabilmente oggi si può dire la stessa cosa sulle dimissioni presentate ieri dal governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti. Nella conferenza stampa del dopo Giunta, il leader del Nuovo Centro Destra, condannato a sei anni per i fatti di Reggio e candidato al Parlamento Europeo, ne ha avute per tutti. Presa di mira, soprattutto la corregionale ministro per gli Affari regionale Maria Carmela Lanzetta rea di aver “affrettato la sua decisione”. Ora, Scopelliti che ha affidato la guida della Calabria al suo vice Antonella Stasi, vola verso Bruxelles mentre in Calabria i giochi sono “aperti”. Dopo le “formalità di rito”, si deciderà la data delle prossime elezioni che, presumibilmente, saranno il prossimo mese di novembre. Nel frattempo, a gestire le “puntate” sono sempre loro condannati o rei di danni incalcolabili alla libertà ed alla democrazia. Gente lì, ferma, che non “vede l’Ora” della vendetta ed ataviche figure che si rinnovano solo scorrendo l’albero genealogico. E’ la storia che si ripete. Anche questa volta il film è di quelli già visti: c’è l’affanno alle inaugurazioni, la presenza istituzionale ad ogni apertura di porta o taglio del nastro, c’è il fiorire di convegni e di telefonate. Così, ancora una volta la Calabria perderà il treno perché nessuno s’illuda: “Les jeux sont faits, rien ne va plus”. Per capirci meglio: “I giochi sono fatti, le puntate sono chiuse”. Nonostante Tutto. Ma questo non ci deve scoraggiare perché “Ora” siamo un passo più avanti: abbiamo preso coscienza. Infatti “Ora”, nonostante il “rien ne va plus” del Croupier le palle continuano a girare.