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Depuratori, sindaco tranquillizza residenti e turisti: Mai più rifiuti pericolosi
 
																								
												
												
											TORTORA (CS) – Pasquale Lamboglia, primo cittadino di Tortora, dopo il sequestro del depuratore di San Sago rassicura che l’impianto rientrerà a regime solo dopo la bonifica.
Sul dissequestro il sindaco è perentorio: non avverrà finchè non sarà tutto chiarito. L’Amministrazione Comunale di Tortora, in una nota ufficilae al fine di tranquillizzare l’intera cittadinanza, la popolazione del comprensorio Bassa Valle del Noce, del comprensorio Alto Tirreno Calabro-Lucano e i villeggianti intende precisare che: “il dissequestro temporaneo per consentire lavori di “ristrutturazione” dell’impianto di depurazione di San Sago ancora non è stato notificato né al Comune né alla Comandante della Polizia Municipale di Tortora, custode giudiziario dello stesso. È intenzione dell’Amministrazione Comunale, quando ciò avverrà, opporsi allo stesso con tutti i mezzi giudiziari legalmente consentiti, poiché si ritiene che i rilievi mossi nel Decreto di sequestro preventivo RGNR 644/013 del 27/11/2013 (ripetuti e continuati scarichi di ingenti quantitativi di rifiuti liquidi speciali, non sufficientemente e/o adeguatamente trattati, nel torrente Pizinno e, attraverso il Fiume Noce, nel Mar Tirreno) siano di una gravità tale da comportare soltanto la revoca dell’Autorizzazione Integrata Ambientale da parte della Regione Calabria, cosa che, purtroppo ancora non è avvenuta! Intanto, pensiamo che gli stessi presunti lavori di “ristrutturazione” dovranno essere autorizzati dagli uffici comunali, provinciali e regionali e solo dopo l’ottenimento di tutti gli atti autorizzativi del caso si potrà consentire il dissequestro temporaneo per poterli effettuare. Ricordiamo, comunque, sche il Sindaco del Comune di Tortora, in data 24/03/2014, ha emesso provvedimento di chiusura dell’ “Impianto di eliminazione rifiuti pericolosi e non”, ubicato in San Sago, quale azione necessaria per contrastare gravi fenomeni di inquinamento ambientale e a tutela della salute pubblica, e non intende recedere da tale atto nella maniera più assoluta”. Una presa di posizione che rasserena la comunità e che si spera possa essere uno stimolo affinchè la Regione inizi ad agire affinchè il sito venga messo in sicurezza.
 
                        
 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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