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La ‘ndrangheta calabrese in Lombardia, dieci arresti
 
																								
												
												
											MILANO – La Guardia di Finanza di Milano ha arrestato 10 persone nel Lecchese, nell’ambito di un’inchiesta della Dda milanese contro la ‘ndrangheta in Lombardia.
Le Fiamme Gialle hanno anche proceduto ad effettuare diverse perquisizioni e sequestri di beni per svariati milioni di euro. L’operazione, chiamata ‘Metastasi’, è stata coordinata dal procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini e dal pm Claudio Gittardi ed eseguita dai finanzieri del comando provinciale di Milano. I dieci arrestati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, corruzione e turbativa d’asta. Nell’ambito dell’operazione sono stati arrestati Mario Coco Trovato, fratello di Franco Coco Trovato, già in carcere per un ergastolo, il sindaco di Valmadrera, centro del Lecchese, Marco Rusconi e il consigliere comunale di Lecco Franco Palermo. L’inchiesta della Dda di Milano ha accertato il “connubio tra ‘braccia armate’ della ‘ndrangheta, addette alle estorsioni e ad altri atti di violenza, con esponenti delle istituzioni”.Queste le parole del procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini che ha coordinato le indagini assieme ai pm Claudio Gittardi e Bruna Albertini.
“A distanza di 20 anni la stessa famiglia – ha spiegato la Boccassini – ossia il clan dei Trovato, esercita ancora la sua influenza nel Lecchese, come aveva dimostrato una famosa inchiesta degli anni novanta sulla presenza della ‘ndrangheta in Lombardia, quella cosiddetta Wall street”. Ancora una volta poi, come ha precisato il procuratore aggiunto, questa inchiesta, così come le più recenti coordinate dalla Dda milanese, ha accertato “la sinergia tra reati di criminalità organizzata portati avanti dagli uomini del clan e quelli contro la pubblica amministrazione, come la corruzione e le turbative d’asta”. Secondo la Boccassini inoltre, il consigliere comunale di Lecco Ernesto Palermo, finito in carcere, “era organico e partecipe all’associazione mafiosa e sapeva perfettamente con chi stava parlando e quello che stava facendo, perché è difficile pensare che un cittadino, anche il più sprovveduto, non conosca l’importanza dei Trovato a Lecco”. “Quel ramo del lago di Como non è poi così tranquillo”, ha commmentato invece il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, nel corso della conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’operazione ‘Metastasi’, inchiesta che avrebbe accertato pertanto che il clan stava per mettere le mani sul lido di Valmadrera sul lago di Como.
Ernesto Palermo, l’insegnante e consigliere comunale arrestato “si definiva eletto grazie ai voti del clan dei Trovato” ed inoltre avrebbe offerto ‘protezione’ a un imprenditore che stava aprendo un nuovo ristorante. Dopo che la sua proposta era stata rifiutata, spiega Gittardi, “sono stati sparati dei colpi di pistola nella notte contro il ristorante” e, in seguito all’attentato, Palermo ha provato a riproporre il suo ‘appoggio’ al titolare dell’esercizio. Il pubblico ministero ha sottolineato la pericolosita’ di soggetti come Palermo, “consigliere comunale e insegnante, perfettamento normo – inserito nella societa”.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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