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Chiude il presidio sanitario, il sindaco ‘minaccia’ la Croce Rossa

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Chiude il presidio sanitario, il sindaco ‘minaccia’ la Croce Rossa

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COTRONEI (KR) –  Nicola Belcastro sindaco di Cotronei in una lettera al vetriolo manifesta il proprio dissenso scrivendo al presidente nazionale della Croce Rossa Italiana.

“Gentile  Presidente, le mie preoccupazioni sul rischio della chiusura della sede Croce Rossa Italiana di Cotronei, si sono concretizzate. Nei giorni scorsi mi è stata formalmente consegnata la chiave della sede e comunicato il trasferimento dei tanti volontari di Cotronei presso un’altra sede, con conseguente chiusura della locale sede e sospensione di ogni attività. Tengo a rammentarle che ho provveduto ad evidenziaLe tale situazione con diverse lettere e con altrettante telefonate (queste ultime tutte rinviate ad una sua successiva sua comunicazione, mai avvenuta, quasi come se si volesse sfuggire dal problema), per sollecitare un intervento che fugasse il rischio della chiusura, dopo oltre un ventennio, della sede C.R.I.. Conseguentemente alla chiusura della sede CRI ho il dovere di evidenziare che molti effetti negativi si stanno già riverberando sul mio territorio, ad iniziare dalle enormi difficoltà alle diverse strutture socio sanitarie assistenziali, oltre che ai cittadini. Ho il dovere di rilevare che la sede CRI di Cotronei è nata nel lontano 1992, ha un significativo numero di associati ed è riconosciuta ed apprezzata per il servizio svolto, per la disponibilità dimostrata e per la professionalità espressa, da parte di tutti i cittadini e gli operatori socio-sanitari di Cotronei e del territorio.

 

Le rinnovo l’esigenza di un suo intervento, atteso che altri livelli di responsabilità della sua organizzazione, aimè, non sono riusciti ad evitare la chiusura della sede. L’immobile che il comune aveva concesso alla CRI di Cotronei è ritornata al patrimonio dell’ente ed ora sento il dovere, mio malgrado, di guardare con attenzione ad altre forme o strutture associative che operano nel medesimo comparto. In tale diatriba, gentile Presidente, la C.R.I. ha tutto da perderci ed essendo la stessa patrimonio dell’intera comunità nazionale, la invito ad evitare che il buon nome dell’organizzazione da lei rappresentata sia legata a polemiche e vicende di mera lotta interna, offuscando il lavoro straordinario che tantissimi volontari riescono a fare. In passato ho mantenuto il necessario riserbo in ogni mia comunicazione, anche per evitare fini speculativi, ma ho riscontrato che, invece, nella CRI si è ritenuto di trasferire la stessa ai vari livelli di rappresentatività del vostro ente; pertanto la presente nota gliela invio, anche come lettera aperta, per rappresentare la posizione dell’ente, in maniera trasparente e senza alcuna ombra, sollecitando un suo diretto intervento e lamentando la sola vicenda relativa alla chiusura della CRI di Cotronei e, ripeto, senza alcun altro obiettivo o scopo”. 

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