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Oggi è di moda “la Mafia con la penna”
Mi è piaciuto oggi leggere una dichiarazione di Pippo Callipo, già candidato alla presidenza della Regione, imprenditore e politico: “Ma si, facciamo tagliare il bosco di Serra San Bruno!”.
“Questi pessimi amministratori della nostra regione e dei nostri comuni hanno bisogno di fondi per utilizzarli per loro fini e scopi personali. Si sono “mangiati” tutto quanto fosse disponibile e adesso passano al patrimonio pubblico. Questa mafia con la penna, con la pessima gestione, ha determinato la distruzione del nostro territorio. Non creando posti di lavoro è responsabile dell’emigrazione dei nostri giovani e oggi anche dei meno giovani. E’ gente che andrebbe allontanata, mandata in esilio…… ma dove? rischieremmo di fare altri danni in altre regioni come si è fatto mandando al confino i mafiosi. E pensare che ci sono calabresi che ancora li accoglieranno nelle proprie aziende e nelle loro case in occasione delle prossime europee. Sono persone che sono responsabili di tutti i danni e di tutti i disaggi che viviamo in Calabria e non ci si può sentire onorati di essere loro amici. Non ci resta che isolarli, non considerarli. Ma avremo le palle per farlo?”. Certo, avremo le palle per farlo? Politici che con i nostri soldi hanno comprato di tutto, dai perizoma ai viaggi con l’amante, dal matrimonio dei figli alle auto di lusso. Ma, la cosa che più mi piace è quella definizione di “mafia con la penna”. L’illegalità che viene amministrata legalmente, quella parvenza di onesta disonestà: avremo le palle per mandarli a casa e chiudergli la porta in faccia? Così conclude la dichiarazione di Callipo: “Continuando così credo che la mafia con la penna farà un pensierino per fondere i Bronzi di Riace per realizzare fondi per i loro bisogni ‘istituzionali'”.
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