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Hotel Rigopiano, estratti senza vita i corpi del cosentino Tobia Foresta e della moglie Bianca

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Hotel Rigopiano, estratti senza vita i corpi del cosentino Tobia Foresta e della moglie Bianca

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Il cadavere dell’uomo travolto dalla valanga che ha distrutto il resort abruzzese, ritrovato insieme a quello della moglie Bianca Iudicone. I loro corpi senza vita, tra gli ultimi ad essere estratti questa notte dalle macerie poco prima di mezzanotte. La disperazione del figlio e lo strazio dei parenti che avevano sperato fino all’ultimo e che accusano: “Tobia e Bianca come due fantasmi. Dimenticati dai media e giornali nazionali”

 

FARINDOLA (PE) – La bara di ghiaccio di quel che resta del Rigopiano ha restituito ieri sera il corpo senza vita di Tobia Foresta, il 60enne cosentino disperso e quello della moglie Bianca Iudicone di 50 anni. Tobia e Bianca, residenti a Montesilvano, risultavano nella lista delle persone presenti in albergo al momento della valanga che li ha inghiottiti per sempre, mercoledì scorso, seppellendoli tra le rovine dell’hotel Rigopiano nel comune di Farindola, sul versante pescarese del Gran Sasso.  Una massa di neve di proporzioni spaventose, con un fronte di oltre 300 metri che si è staccata da una parete del monte Siella a causa dell’enorme quantità di neve depositata dopo le incessanti nevicate e sollecitata dal terremoto. La valanga ha travolto e disintegrato la struttura nella quale si trovavano 40 persone tra ospiti e personale di servizio, con una violenza pari a 4.000 tir a pieno carico ed una velocità di 100 km.

Dopo il miracolo di venerdì e sabato mattina, con il recupero di 11 sopravvissuti, quel che resta del resort di lusso a 4 stelle si è trasformato in una gigantesca tomba. L’ammasso di macerie sbriciolate, neve, fango, detriti e tronchi d’albero che i soccorritori stavano perlustrando, ha restituito solo cadaveri e tra questi a distanza di 9 giorni anche quelli di Tobia e Bianca. Erano l’uno accanto all’altro come sempre gli capitava. Sono stati tra gli ultimi ad essere ritrovati ed estratti dal corpo centrale dell’albergo poco prima di mezzanotte dai vigili del fuoco. Nel tardo pomeriggio il riconoscimento ufficiale dei corpi da parte dei parenti nell’obitorio di Pescara.

Tobia e bianca Rigopiano

La speranza di trovare persone ancore vive da parte dei soccorritori  era riposta nell’integrità dei locali del piano terra, mentre dei tre piani che formavano il corpo principale del resort, nei quali si trovavano le camere degli ospiti, non è rimasto più nulla. Il tetto, travolto dalla gigantesca valanga è collassato, schiacciando completamente tutti e quattro i piani. Nella giornata di ieri gli ultimi dispersi sono stati estratti uno dopo l’altro. Sei donne e tre uomini che si trovavano in una zona tra la hall ed il bar: è dunque di 29 morti il bilancio definitivo della tragedia. Quando la speranza di trovare persone in vita era oramai tramontata, per le centinaia di persone che per oltre una settimana hanno scavato e cercato senza sosta, recuperare al più presto tutti i corpi e restituire le salme alle famiglie era diventato il loro obiettivo. E intorno a mezzanotte ci sono riusciti. Al Rigopiano non c’è più nessuno da cercare, almeno non ufficialmente.

 

Tobia Foresta cantoTobia Foresta era un dipendente dell’Agenzia delle Entrate di Pescara in Abruzzo, dove era andato a vivere da diversi anni insieme alla moglie Bianca Iudicone che di anni ne aveva 50. Tobia era nato a Cosenza e fino all’età di circa 28 anni aveva vissuto a Montalto Uffugo. Bianca invece era nata in Germania ma era originaria di Alezio in provincia di Lecce.

I due si erano conosciuti a Torino prima di trasferirsi a Città Sant’Angelo una manciata di chilometri dal capoluogo. Tobia lavorava nella direzione provinciale dell’Angenzia delle Entrate e nel tempo libero amava tantissimo cantare le canzoni di Lucio Battisti. Lo faceva da ragazzo, lo faceva anche da grande. Con un gruppo di amici faceva parte dei “The Return” un cover band musicale che suonava nei locali della zona le canzoni del cantautore italiano. L’ultimo concerto di Tobia poco prima di partire per Farindola, era venerdì 13 gennaio. E a quel concerto c’era come sempre anche Bianca che invece era titolare a Montesilvano del negozio “La Coccinella” che si occupava di abbigliamento femminile ed intimo. Una persona energica, piena di vita, sempre con sorridente. A Farindola, a pochi chilometri dalla loro abitazione, Tobia e Bianca andavano spesso a passare qualche giorno di riposo sopratutto quando c’era la neve. La coppia aveva un figlio, Marco, titolare del Wine bar ‘La Barrique’ a Pescara. A lui lo straziante compito del riconoscimento dei genitori trovati l’uno vicino all’altra, nella zona centrale dell’albergo.

 

VIDEO ESCLUSIVO: L’ultima canzone di Tobia 

Disperato qualche giorno fa l’ultimo messaggio di Elena Foresta, sorella di Tobia, dopo che il salvataggio di 11 persone (tra i quali 4 bimbi) trovate ancora in vita, aveva riacceso la fiammella della speranza: “Tobia e Bianca, io vi tirerò fuori da quell’inferno anche a costo di venire io e scavare con le mie mani. Vi aspettiamo“. Ancora più triste quello del figlio Marco che chiedeva con garbo e cortesia di lasciare libero il suo cellulare in attesa di ricevere notizie positive dai soccorritori. Speranze spazzate via questa notte, quando Tobia e Bianca sono stati trovati senza vita, andandosi ad aggiungere alla lista di altri 27 morti (15 uomini e 14 donne). Alla fine rimarranno 11 i sopravvissuti di questa incredibile e spaventosa tragedia.

Marco Foresta mess facebook

Le accuse e la rabbia unita alla disperazione: “la stampa e i media nazionali hanno dimenticato Tobia e la moglie”

Intorno alla scomparsa della coppia si è registrato un silenzio mediatico assoluto. Senza ovviamente togliere nulla alle altre vittime della tragedia dell’hotel Rigopiano, i nomi e soprattutto le ‘storie’ del 60enne cosentino e della moglie, (ufficializzati nella lista diffusa dalla Prefettura di Pescara), sono praticamente stati ignorati da tutto e tutti quasi fossero due fantasmi.  Nessuno ha parlato di loro, nessuno si è occupato della loro storia e del dramma dei familiari che giorno dopo giorno speravano in un esito migliore. Negli ultimi giorni infatti, la televisione nazionale e tutti i telegiornali hanno dedicato servizi e parti di trasmissioni alla tragedia di Rigopiano, raccontando le storie, le vite e le speranze di familiari e amici. Nessuno invece si è occupato della famiglia di Tobia Foresta e Bianca Iaducone, del figlio della coppia residente a Città Sant’Angelo gettando nell’angoscia i familiari. Tutte le vite sono importanti soprattutto quelle che non ci sono più. A Tobia e alla moglie Bianca va il nostro ricordo, ai familiari il nostro più sentito cordoglio!
 Tobia e bianca 2

L’Agenzia vicina alla famiglia del collega Tobia Foresta

Con una nota pubblicata ieri il Direttore Rossella Orlandi e tutti i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate si stringono intorno ai parenti e agli amici del collega Tobia Foresta e della moglie Bianca Iudicone, rimasti coinvolti nella tragedia dell’Hotel di Rigopiano. “Nel momento di dolore che ha colpito così tante persone – si legge nella nota – un pensiero particolare va al figlio Marco e alle sorelle Velia ed Elena, in servizio presso il Centro Operativo di Pescara e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere Tobia nei 34 anni in cui ha prestato onorato servizio nell’Amministrazione finanziaria“.
Il cordoglio del sindaco di Montesilvano :”Piangiamo vittime di un terribile dramma “
Quanto accaduto a Rigopiano è una tragedia senza fine. Dopo il sospiro di sollievo per i primi ritrovamenti di superstiti, ci troviamo oggi purtroppo a piangere tante persone che hanno perso la vita”. Lo afferma il sindaco di Montesilvano, Francesco Maragno, che prosegue: “tra di loro, voglio ricordare Bianca Iudicone titolare di un’importante attività commerciale della nostra città. Con lei anche suo marito, Tobia Foresta. Al figlio Marco voglio porgere le più sentite condoglianze a nome personale e dell’Amministrazione Comunale. Un pensiero voglio rivolgerlo anche a Faye Dame che qui a Montesilvano domiciliava da tempo. La nostra comunità si stringe attorno a tutte le famiglie che sino ad ora hanno atteso con il fiato sospeso attimo dopo attimo nella speranza di riabbracciare i propri cari, ed oggi si trovano invece a vivere un terribile dramma”.
VIDEO: LA VALANGA VISTA DAL DRONE

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