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Acqua inquinata, i cittadini di Paola contestano la giunta comunale
PAOLA- L’ accesa questione sulla qualità dell’acqua di Paola sta vedendo riunirsi i cittadini assieme a diversi partiti locali per cercare una soluzione.
Al momento la situazione nella cittadina del litorale tirrenico è abbastanza complicata, con la giunta comunale palesemente in difficoltà nella gestione del problema. Riassumendo le puntate precedenti, dopo le iniziali proteste sull’effettiva qualità dell’acqua in circolo, l’amministrazione comunale pubblica i risultati delle analisi datate 19 Febbraio solamente il 13 Marzo, dunque ben ventidue giorni dopo. Risultati tuttavia incompleti, giacchè manca all’appello il referto riguardante la sorgente Carpinella, e questo da molto su cui riflettere. Altro problema, l’effettiva incapacità nel rassicurare i cittadini da parte dell’assessore Sbano, secondo il quale i risultati delle cisterne di Viale dei Giardini e di Madonna delle Grazie, che presentano concentrazioni di colibatteri rispettivamente pari a 2Ufc/100ml e 3Ufc/100ml, non sono nulla di cui preoccuparsi, dato che <<La normativa vigente (Dpr 236/88) consente la presenza di coliformi totali non oltre il livello di 3-5 Ufc/100 ml>>. Ed il sindaco ad appoggiare l’assessore, garantendo che risultano giusto 2 o 3 batteri coliformi per 100 ml d’acqua. Sindaco Ferraro, per caso Le è sfuggito che il 2 o 3 si riferisce al numero di colonie di batteri e non ad un paio di essi? E Lei, assessore Sbano è cosciente del fatto che la normativa di cui parLa è stata abrogata nel 2003? La normativa attuale impone una presenza di batteri coliformi pari a zero. Adesso i cittadini indignati, assieme ai partiti Cambia Paola, Prc e Fds chiamano in causa il sindaco, reclamando controlli sulle falde acquifere quattro volte all’anno, ed una volta all’anno sull’intera rete idrica, così come stabilito dalla legge. E soprattutto si pretende chiarezza su una situazione che sta davvero degenerando, basti pensare al fatto che è nato un comitato di salute pubblica per garantire i diritti della popolazione, cosa che nel 2014 non dovrebbe assolutamente esistere. Avere accesso all’acqua potabile dovrebbe essere oggi un qualcosa di scontato per qualunque cittadino.

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