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La febbre del gioco, Cosentino ai domiciliari evaso per scommettere
COSENZA- E’ evidente come il fenomeno delle scommesse stia logorando milioni di persone, chi più chi meno velocemente.
Basta guardare il crescente numero di locali adibiti al gioco, che giorno dopo giorno aumenta vertiginosamente, venendo a formare diverse roccaforti della perdizione che vanno a ledere prima il giocatore, poi in molti casi anche la famiglia, che più spesso di quanto si possa immaginare si ritrova senza un soldo. Casi come questi possiamo definirli come vera e propria febbre del gioco, nel senso più negativo possibile.Febbre del gioco che nell’ultimo mese ha colpito un’altra vittima nel cosentino, Giorgio Rocchetti, di 35 anni, già agli arresti domiciliari. Volendo inseguire la fortuna, il pregiudicato sarebbe fuggito più volte dalla sua dimora per recarsi in un centro scommesse, dove è stato beccato dai Carabinieri il primo e l’otto di Marzo. E ieri è scattato l’arresto per evasione dai domiciliari. La questione di Giorgio Rocchetti è particolarmente emblematica e significativa, un caso come questo fa parecchio riflettere. Che forza oscura è il gioco, quanto è travolgente e pericoloso, se una persona già in una situazione complicata si trova a complicarla ulteriormente “vincendo” una misura tutelare aggravata? Ne valeva davvero la pena?
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