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Appaltopoli A3: scagionati imprenditori ci si concentra sui dirigenti Anas
COSENZA – Finti cantieri con operai fantasma.
L’inchiesta che avrebbe dovuto smascherare le vergogne della Salerno – Reggio Calabria avrebbe portato alla sbarra tredici persone tra funzionari pubblici, dirigenti Anas ed imprenditori edili. Della nutrita schiera di colletti bianchi con la passione per gli appalti pubblici grazie ad un’epidemia di assoluzioni e proscioglimenti restano solo tre indagati. Si tratta di Salvatore Calabrese di Montalto Uffugo capo del nucleo centrale dell’Anas di Cosenza, Marcello Bartella di Rende, capo del centro Anas Cosenza e Stefano Cinelli anch’egli di Rende direttore operativo Anas. Cinelli e Bartella sono stati rinviati a giudizio per corruzione in quanto avrebbero ricevuto dall’imprenditore Magurno denaro per l’affidamento diretto dei lavori lungo la statale Tirrena Inferiore, Calabrese dovrà invece difendersi dalle accuse di truffa aggravata e falso. Per quanto riguarda invece la contabilizzazione di lavori mai eseguiti e l’effettuzione di opere in misura nettamente inferiore rispetto a quanto dichiarato sono stati prosciolti dalle accuse di falso e truffa quasi tutti gli imputati. Il gup con il rito abbreviato ha infatti decretato l’assoluzione con formula piena di: Domenico Ferraro di Santa Sofia D’Epiro, dirigente del centro Anas Cosenza, Carlo Pullano di Soverato dirigente dell’area tecnica del compartimento Anas regionale, gli imprenditori Claudio e Gaetano Russo di Catanzaro; Giarnfranco Sammarco di Cirò, Rocco Foti di Cosoleto, Saturnino Magurno di Belvedere Marittimo, Nicola Mastrocinque di FOglianise ed Oscar Nervoso di Cosenza.
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