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Strage degli innocenti: “Ditemi che non è vero”
In questi giorni è stato un bollettino di guerra.
Una strage, parafrasando “quella degli innocenti”. Mi rimangono impresse le parole della zia delle tre sorelline, ricomposte sul letto matrimoniale, dopo essere state uccise dalla madre: “ditemi che non è vero”. Certo, ditemi che non è vero. Lecco: Tragedia Familiare: “Lasciata dal marito, uccide le sue tre figlie a coltellate. La madre, una 37enne di origini albanesi, ha confessato. Sono stata io, ero disperata”. Ditemi che non è vero. Rovito (Cosenza): “Non si è trattato di una fuga volontaria. Ma di un piano studiato nei particolari quello che ha mosso la mente di Daniela Falcone, 43 anni, che ha ucciso suo figlio Carmine De Santis, undici anni, bucandogli la carotide a colpi di forbici e poi tentando il suicidio. È stata salvata dalla polizia”. Ditemi che non è vero. Una donna e un bambino sono stati trovati morti in casa, in zona Lorenteggio, nella periferia sud-ovest di Milano. Ditemi sempre che non è vero Orrore a Cassano: “Cocò freddato con un colpo di pistola alla testa. L’autopsia avrebbe accertato he anche il bambino di tre anni sarebbe stato ucciso prima di essere dato alle fiamme assieme a suo nonno e alla compagna”. Ditemi ancora che non è vero. La Calabria come la Lombardia. La tragedia umana non conosce confini né stato sociale. Restano le vittime: bambini innocenti che hanno avuto la sola colpa di nascere nella famiglia sbagliata e di vivere in quel che rimaneva di una famiglia. In questi giorni ci si sforza di disegnare profili di vittime e carnefici, si sprecano le parole di fronte al dramma ma, poi, in concreto tutto succede nella totale indifferenza. Così la mattanza continua e non è la guerra ad uccidere ma il “bene” di Mamma. Ditemi per favore che tutto questo non è vero.
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