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Bisignano, chiuso fra l’indifferenza generale il Parco Misasia
 
																								
												
												
											BISIGNANO (CS) – Fra settembre e novembre scorso il Parco Faunistico Misasia, situato in contrada Campovile, è stato interessato da una brutta vicenda giudiziaria che parla di violenza coniugale.
A seguito della denuncia della moglie, dirà agli inquirenti che il marito la picchiava, l’uomo viene arrestato. Lei, responsabile del Parco, fa pervenire un certificato medico che non può occuparsi del Parco perché ammalata. Sul finire del 2013 inizia una contesa fra la proprietà , il comune, l’asp. Nel frattempo, a farne le spese, sono un coniglio nano, un gatto persiano, un cincillà, uno smergo cuculato ed un cane di razza danese di mantello arlecchino che muoiono di fame e di stenti. In molte occasioni, sono stati i carabinieri che, recatisi al Parco hanno dato a mangiare a quegli animali, colpevoli solo di essere capitati nel posto sbagliato ed effetto di una crisi coniugale che ha avuto il grave ed impensato epilogo. Il Parco ospitava oltre sessanta animali di vario genere, esclusivamente di fattoria, abituati alle “coccole” delle centinaia di bambini delle scuole che periodicamente si recavano a Bisignano da tutta la Calabria ed oltre. A novembre scorso, il magistrato concede gli arresti domiciliari all’uomo che, si dovrà occupare anche degli “ospiti” del parco. La moglie che l’ha denunciato, nella sua qualità anche di responsabile del Parco faunistico, volendosi recare a Bisignano, ha stabilito il magistrato, può farlo accompagnata, o meglio scortata dai carabinieri per evitare spiacevoli incontri col marito. Da quel momento tutto è caduto nel dimenticatoio. Questo fino a scoprire oggi che nessuno sa notizie del destino della struttura.
E’ stato cancellato persino il sito internet. Resta attiva solo la pagina facebook e qui si fa anche un’amara scoperta. Già da agosto 2013, cioè prima dell’arresto del proprietario, si leggeva: “importante! Il parco Misasia comunica la chiusura ad oltranza. Al più presto verranno comunicate motivazioni al fine di evitare le inesatte informazioni fino ad ora circolate”. Nello stesso mese un’altra comunicazione annunciava: “la direzione del parco Misasia comunica che sono disponibili e si cedono alcuni animali”. Così a fine gennaio, vale a dire un mese addietro appare un altro comunicato: “abbiamo già comunicato ai visitatori della chiusura del parco per sempre. Ci dispiace per coloro che avrebbero voluto visitarlo e per quelli a cui rimane solo un bel ricordo. Appena possibile vi sarà spiegata la ragione”. Si spera che, una struttura come il parco Misasia, non sparisca nel nulla perché ormai patrimonio della città. La cosa che desta meraviglia è il silenzio delle associazioni ambientaliste e animaliste che non sono intervenute per dire la loro in questa vicenda che ha messo a rischio, oltre agli animali, anche un parco di immensa bellezza.
 
                        
 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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