Calabria
Gatto ucciso a Tortora, AIDAA: “chiediamo esame autoptico, pronto un esposto” (AUDIO)
L’AIDAA, Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, aveva messo una taglia da 10 mila euro sui responsabili della barbara uccisione del gatto di Tortora. E ora annuncia un esposto al fine di accertare le vere responsabilità, perchè evidentemente si sta tentando di spostare l’attenzione sulla gravità dei fatti.
COSENZA – Se qualcuno volesse tentare di giustificare, ancora una volta, con il termine ‘bravata‘ questo nuovo atto crudele che arriva a pochi mesi dall’uccisione del povero cane Angelo a Sangineto, non ci provi. L’unica differenza al massimo, è che questi ragazzini non hanno filmato con il telefonino la raccapricciante scena. E non si provi neanche a sottolineare che essendo ragazzini, non hanno pensato all’azione che erano in procinto di compiere, perchè a tredici, quattordici o quindici anni, oggi, i ragazzini, sono molto più ‘avanti’ degli adolescenti di qualche anno fa. In tal caso, questi ragazzi hanno avuto la freddezza e la lucidità di prendere un gatto, trascinarlo con un bastone, legargli addosso petardi e poi dilaniare il suo corpo.
Il fatto di Tortora accaduto il 26 dicembre scorso continua a tenere banco e bisogna stare attenti che non si tenti di incolpare dei minorenni solo perche’ non sono perseguibili per legge, perchè altrimenti tutto finirà nel nulla. E questi comportamenti, atti crudeltà nei confronti di indifesi animali, non devono passare inosservati.
Sul corpicino del povero gatto sarà effettuata inoltre l’autopsia, perchè secondo alcune dichiarazioni il gatto era già morto prima dell’accanimento sulla carcassa. Nel frattempo il presidente dell’Aidaa, Lorenzo Croce (in foto), ha annunciato ai microfoni di Rlb Radiottiva che presenterà un esposto alla Procura di competenza per accertare fatti e responsabilità
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Insomma, la vicenda della morte del gatto di Tortora assume ora, una rilevanza penale – scrive l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – che ha deciso di inoltrare un esposto alla procura della repubblica di Paola competente per territorio per i reati di cui all’articolo 544 bis del codice penale (maltrattamento grave causante la morte dell’animale) corredato di indicazioni e testimonianze orali e scritte raccolte in questi giorni.
Sul povero gatto ha inveito gruppo di ragazzini di età compresa tra i tredici e i quindici anni “ma vista la presenza in zona di bocconi avvelenati non si esclude che il gatto possa essere stato precedentemente avvelenato e solo dopo ucciso e martoriato con i petardi”, sostengono dall’AIDAA.
“Dalle fotografie appare piuttosto difficile credere come sostengono alcune testimonianze che il gatto fosse morto già da quattro giorni e che i ragazzini lo hanno trasportato con l’ausilio di un bastone in piazza e li abbiano fatto scempio del corpo del micio con l’ausilio di petardi- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- ma al fine di evitare qualsiasi fraintendimento noi presentiamo ufficialmente richiesta di esame autoptico sul corpo del micio in modo da togliere qualsivoglia fraintendimento sulle cause della morte e sulle responsabilità dei ragazzini stessi”.
Ovviamente l’esame in teoria dovrebbe essere stato già disposto d’ufficio come sottolinea la propresidente di AIDAA Antonella Brunetti responsabile nazionale del settore gatti dell’associazione :”Il reato compiuto è evidentemente riferibile all’articolo 544 del codice penale che è procedibile d’ufficio, quindi l’esame sul corpo del gatto dovrebbe essere stato richiesto dalla stessa autorità procedente all’istituto di zooprofilassi di riferimento, comunque- conclude Brunetti- noi vogliamo chiarire le responsabilità sia sulle cause della morte che sullo scempio fatto ai danni di questo gatto, andando fino in fondo”.
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