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Clan e politica, l’Antimafia attende Orlandino Greco con le manette in tasca

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Clan e politica, l’Antimafia attende Orlandino Greco con le manette in tasca

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L’ex sindaco di Castrolibero, oggi consigliere regionale, viene accusato di corruzione elettorale e voto di scambio.

 

CATANZARO – Mancano poche settimane al verdetto sulla sorte giudiziaria di Orlandino Greco. L’ex sindaco di Castrolibero ed attuale consigliere regionale dell’amministrazione Oliverio è accusato dalla Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro di corruzione elettorale e voto di scambio politico – mafioso. Insieme a lui risulta essere indagato anche il consigliere della Provincia di Cosenza Aldo Figliuzzi. Per entrambi, unitamente a cinque presunti esponenti del clan Rango – Zingari (tra cui Mario Esposito), il pm dell’antimafia Pierpaolo Bruni ha richiesto nei giorni scorsi l’arresto. La misura cautelare era stata rifiutata dal gip Assunta Maiore il 9 Dicembre scorso. Una decisione che è stata impugnata dal procuratore Nicola Gratteri e dal sostituto Camillo Falvo i quali hanno ribadito la necessità della restrizione della libertà per gli indagati sulla cui posizione si esprimerà il Tribunale del Riesame il prossimo 2 Febbraio.

 

Il quadro probatorio a carico dei due politici è costituito soprattutto dalle dichiarazioni di sei collaboratori di giustizia: Roberto Calabrese Violetta, Adolfo Foggetti, Ernesto Foggetti, Marco Massaro, Daniele Lamanna ed Edyta Kopaczynska. Al marito di quest’ultima, Michele Bruni, all’epoca reggente dell’ormai estinta cosca dei Bella – Bella, pare furono consegnati 20mila euro da Orlandino Greco attraverso l’intercessione di Figliuzzi per ottenere l’appoggio dei suoi sodali in campagna elettorale. Tre le tornate finite nell’occhio della magistratura. Tutte quelle che in un decennio hanno visto affermarsi al Comune di Castrolibero la famiglia Greco, Orlandino sindaco e Figliuzzi vicesindaco nel 2003, poi la riconferma nel 2008 e l’ascesa alla poltrona di sindaco lasciata in eredità al cugino Giovanni Greco nel 2013. Nella dinamica corruttiva per la dda rientrerebbe anche il baratto di voti in cambio di posti di lavoro all’interno di una cooperativa operante sempre nel Comune di Castrolibero.

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