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Se le istituzioni commettono reato
C’è una domanda oggi che ci “affligge”.
Palesemente ed inconsciamente, dopo l’operazione antidroga di Catanzaro che ha portato in carcere oltre venti persone fra i quali un avvocato ed un carabiniere ci si chiede: “non ci possiamo fidare più di nessuno se chi la legge dovrebbe farla osservare o semplicemente amministrarla, resta sovente coinvolto nelle attività criminali che è chiamato a combattere? Se lo sfogo ed il dubbio sono legittimi, attenti però alla risposta. Come in tutte le cose non bisogna mai fare di “tutta l’erba un fascio”. Penso che non sia dignitoso, né rispettoso, né giusto, ad esempio, gettare discredito sull’Arma dei Carabinieri solo perché un corrotto non meritava di indossare la divisa. L’occasione è quella di ieri ma, di tanto in tanto, in grosse inchieste vengono coinvolti appartenenti alle varie istituzione ed anche magistrati. La cosa importante è non perdere la fiducia nelle forze dell’ordine e nelle istituzioni, anche se, in quest’ultimo periodo resta sempre più difficile essergli “affezionati”. Certo, Falcone e Borsellino, Dalla Chiesa e tanti martiri immolati per la giustizia, sono vittime di queste istituzioni ma, al contrario, anche loro ne facevano parte: la parte buona, quella che va imitata ed a cui affidarsi. E, per fortuna ancora ce ne sono tanti.
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