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Reggio. Processo Fallara, chiesta condanna a 5 anni per Scopelliti

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Reggio. Processo Fallara, chiesta condanna a 5 anni per Scopelliti

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REGGIO CALABRIA – Il pm Sara Ombra ha formulato una richiesta di condanna a 5 anni di reclusione per abuso e falso e l’interdizione dai pubblici uffici per il presidente della Regione, Scopelliti.

La richiesta nell’ambito del processo a carico dell’ex sindaco Giuseppe Scopelliti, attuale presidente della Regione, per le vicende legate alle autoliquidazioni che avrebbe fatto l’ex dirigente dell’Ufficio finanza del Comune di Reggio Calabria, Orsola Fallara, suicidatasi nel 2010. Il pm ha anche chiesto la condanna a 4 anni per tre ex revisori dei conti. La requisitoria del pm Ombra è durata circa 7 ore, al termine della quale ha avanzato la richiesta di condanna per Scopelliti e per gli ex revisori dei conti Carmelo Stracuzi, Domenico D’Amico e Ruggero De Medici, questi ultimi tre accusati di falso.

 

“I bilanci del Comune – ha detto il pm – sono una rappresentazione dolosamente artefatta”. La rappresentante della pubblica accusa ha reiteratamente evidenziato “la sussistenza del dolo”, da parte della rappresentanza politica dell’Ente. “Dal 2005 in avanti – ha sottolineato Sara Ombra – si contano almeno quattro richiami della Corte dei conti sullo stato delle finanze comunali. Descrivono una città in stato di evidente difficoltà, così come confermato dai rappresentanti degli imprenditori, i quali nel corso del dibattimento hanno sottolineato che su tali questioni, i ritardi nei pagamenti per i lavori eseguiti, incontravano esclusivamente il sindaco e la dottoressa Orsola Fallara. A ciò si aggiunge la consapevolezza della falsità del bilancio da parte dei revisori dei conti che hanno sistematicamente omesso di dire la verità”. Secondo il pm, “il livello politico sulla situazione dei bilanci del Comune di Reggio Calabria non poteva non sapere proprio per le reiterate richieste di chiarimento formulate dalla Corte dei conti. Emerge, a questo punto l’assenza di qualsivoglia interesse a controllare”. L’udienza riprenderà il 26 febbraio quando interverranno gli avvocati della difesa.

 

“La giustizia si fonda sul fatto che deve provare che io sapevo e non che non potevo non sapere”. Questa la dichiarazione del presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti dopo aver appreso della richiesta di condanna avanzata dal pm nella sua qualità di ex sindaco di Reggio: “Perché così – ha proseguito – è una valutazione un po’ politica, perché bisogna provare in che modo fossi a conoscenza di quello che mi viene contestato”. “Mi pare – ha sostenuto ancora Scopelliti – che ad oggi tutto si fondi solo sul fatto che io non potevo non sapere. Se poi c’è qualcuno che è in grado di provare tutto ciò, perché la giustizia è questo, basandosi su certezze, allora cambia il discorso”.

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