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Domanico, raccolta di firme per dire no ai forni crematori
 
																								
												
												
											DOMANICO – Le polemiche resistono anche al forno cremetorio. Ormai tra i cittadini di Domanico, piccolo centro alle porta di Cosenza, e l’amministrazione comunale è guerra parte. L’oggetto del contendere è la proposta, da parte di un’azienda privata, di costruire sul territorio comunale due forni crematori.
Mentre l’amministrazione comunale ha espresso il suo sì al progetto, lo stesso non vale per la cittadinanza che, per scaramanzia, paura di venire “infetati” sostanze tossiche e il terrore di vedere il proprio territorio diventare un grande “centro d’accoglienza” di salme, pronte ad essere incenerite, non ne vuole proprio sapare. Come s’era verificvato, alcune settimane fà, anche il più recente consiglio comunale è stato caratterizzato da fischi e urla di protesta contro il progetto. Gli agenti della polzia municipale, accortsi dell’esasperazione generale, fanno quadrato intorno al sindaco e alla giunta, formando un cordone. Per sedare gli animi, intervengono anche i carabinieri. Il sindaco cerca di prendere la parola per calmare gli animi, ma i suoi inviti al silenzio sono “zittiti” dai fischi. Prendono la parola anche i progettitisti. E’ proprio con il loro intervento che la situazione si surriscalda, secondo dopo secondo il clima diventa bollente. Ogni volta che i progettitsti si avvicinano al microfono, le bordate di fischi aumentano. Più che dentro un consiglio comunale, sembra di essere sugli spalti di un campo di calcio. Qualcuno tra i cittadini – dipinge scherzosamente – quello che succede, paragonando quelle scene al popolare film di Peppone e Don Camillo. Come dire il diavolo e l’acqua santa. Ma in questa storia di ribelli comunisti e preti non ce n’è nemmeno l’ombra. C’è solo il netto riufiuto ad accogliere un progetto che dicono i cittadini «non porta assolutamente nessuna forma di sviluppo sul territorio». La battaglia continua e per farla diventare qualcosa di imprtante i cittadni si sono organizzati anche in un comitato per la raccolta dfi firme. La partecipazione popolare del riufito alla costruzione dei due forni crematori è stata, almeno per il momento, cristallizzata nero su bianco da oltre 500 firme raccolte. Basteranno? Lo sapremo alla prossima riunione dell’assise.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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