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Interrogazione al Governo sulla morte di un detenuto di Cetraro
CETRARO (CS) – Sulla morte del 60enne Aldo Tavola, il detenuto cetrarese morto presso l’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza, si chiede l’accertamento della verità e la punizione dei responsabili.
Quanto accaduto a Tavola non dovrà più ripetersi. Nei giorni scorsi, per l’ennesima volta, sulla misteriosa morte del detenuto è stata presentata una dura Interrogazione Parlamentare con richiesta di risposta scritta (atto n. 4-01397 del 18/12/2013) al Senato della Repubblica da parte del Senatore Luigi Manconi (Pd), Presidente della Commissione Straordinaria per la Tutela dei Diritti Umani. A sollecitare l’atto di Sindacato Ispettivo è stato l’ecologista radicale Emilio Quintieri che, da tempo, segue con attenzione questa vicenda. Manconi, ex Presidente Nazionale dei Verdi e Sottosegretario di Stato alla Giustizia, ha chiesto numerose delucidazioni ai Ministri della Giustizia e della Salute Annamaria Cancellieri e Beatrice Lorenzin sulla morte del cetrarese che era ristretto per questioni di droga presso la Casa Circondariale di Castrovillari e per la quale sono stati rinviati a giudizio sei medici per omicidio colposo.
Più precisamente ha chiesto di conoscere tutte le informazioni in possesso del Governo: “se e quali problemi di salute presentava il detenuto Aldo Tavola all’atto della visita obbligatoria di primo ingresso presso la Casa Circondariale di Paola e poi presso quella di Castrovillari ricavabili dal suo diario clinico; quali motivi abbiano determinato il trasferimento del detenuto da Paola a Castrovillari e da chi e per quali ragioni lo stesso fosse stato allocato in regime di isolamento, invece di essere assegnato in vita comune con gli altri detenuti; se, quando ed a quali Autorità si era rivolto il signor Tavola personalmente o, per lui, i suoi congiunti e difensori di fiducia, affinché gli venisse consentito di sottoporsi ad accertamenti e cure specialistiche presso una struttura sanitaria esterna e quali esiti abbiano avuto le relative istanze; se e come sia stata prestata l’assistenza sanitaria al detenuto durante la sua restrizione carceraria, che cosa gli fosse stato diagnosticato ed a quali trattamenti terapeutici fosse stato sottoposto visto che, in pochissimo tempo, era finito sulla carrozzella e gli era stato applicato il catetere; quando, da chi e per quali ragioni il detenuto fosse stato trasferito presso l’Ospedale di Castrovillari e, successivamente, presso quello di Cosenza specificando se il ricovero in considerazione della gravità del quadro patologico, avrebbe potuto effettuarsi prima che le condizioni del signor Tavola peggiorassero in modo fatale, come è avvenuto; se e quale sia stata l’esatta dinamica del decesso, anche in considerazione degli accertamenti effettuati dall’Autorità Giudiziaria competente che hanno portato al rinvio a giudizio dei sanitari in servizio presso la Casa Circondariale e l’Azienda Ospedaliera; se e che cosa abbia relazionato il personale di Polizia Penitenziaria preposto alla sorveglianza del signor Tavola presso il Reparto di Neurologia dell’Ospedale Annunziata di Cosenza in riferimento al decesso; quali siano gli accertamenti necroscopici effettuati dai medici legali incaricati dalla Procura della Repubblica di Cosenza sulla salma del detenuto descrivendo, altresì, che cosa sia emerso dagli stessi; se e da chi, nell’immediatezza dei tragici fatti, siano state effettuate delle visite ispettive presso la Casa Circondariale di Castrovillari per accertare eventuali responsabilità in capo al personale dell’Amministrazione Penitenziaria anche in virtù della sollecitazione fatta al Governo con l’Interrogazione Parlamentare presentata alla Camera dei Deputati dall’Onorevole Bernardini nella XVI Legislatura e quali siano gli esiti delle stesse; se i Ministri in indirizzo non ritengano opportuno verificare se vi siano ulteriori precise responsabilità oltre a quelle sino ad ora rilevate dalla magistratura e quali provvedimenti amministrativi e/o disciplinari di competenza intendano adottare nei confronti dei sanitari in servizio presso la Casa Circondariale di Castrovillari e l’Azienda Ospedaliera di Cosenza già individuati e tratti a giudizio in attesa della definizione del realativo processo.”
Gli Uffici dei Ministeri della Giustizia e della Salute hanno già avviato gli opportuni accertamenti per fornire al Parlamentare Manconi esaustive risposte in ordine a tutto quanto specificatamente richiesto. Il radicale Quintieri, nel frattempo, continua a puntare il dito sui Sanitari del Penitenziario e dell’Ospedale bruzio, ritenuti colpevoli di aver cagionato la morte del paziente-detenuto. “La relazione peritale è abbastanza chiara e le circostanze in essa contenute sono gravissime. Tavola non aveva alcun problema di salute quando è stato arrestato eccetto qualche piccolo disturbo e lo si evince dal suo diario clinico penitenziario. Dopo avergli fatto una gastroscopia e perforato il duodeno in due punti, è stato riaccompagnato nella sua cella posta al quinto piano dell’Ospedale e lasciato morire. La sua agonia è stata lenta e dolorosa essendo durata 75 minuti. Avrebbero potuto salvarlo ma non ci hanno nemmeno provato. Credevano che, probabilmente, i familiari avrebbero creduto alla solita storiella della morte per “arresto cardiocircolatorio” e che sarebbe finita così. Qualcuno ha tentato anche di sabotare il computer dell’Ospedale per “aggiustare” qualcosa ma i Medici Legali incaricati dalla Procura di Cosenza avevano già fatto tutti i rilievi del caso. Vedremo se il Governo farà chiarezza su queste circostanze”. Del caso Tavola, su segnalazione di Quintieri, se ne occuperà anche il Corriere della Sera che sta realizzando, proprio in questi giorni, una inchiesta sulle numerose morti dei detenuti.
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