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Arpacal Castrolibero, l’acquisto del palazzo di Dodaro non convince i giudici

Area Urbana

Arpacal Castrolibero, l’acquisto del palazzo di Dodaro non convince i giudici

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Chiuse le indagini sono cinque le persone accusate di abuso d’ufficio e mancata corresponsione dell’Iva.


CATANZARO – Continua la querelle giudiziaria sul palazzo di Castrolibero venduto dall’imprenditore Dodaro con una procedura ‘anomala’. La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiuso le indagini sui presunti illeciti commessi nella compravendita di un immobile a Castrolibero da parte dell’Arpacal, l’agenzia regionale per l’ambiente. Il provvedimento è stato emesso dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e dal sostituto Alessandro Prontera. Nell’inchiesta sono indagati, con l’ipotesi di abuso d’ufficio, l’ex direttore generale dell’Arpacal Sabrina Santagati, l’ex direttore amministrativo Stefania Polimeni, Valeria Castracane, all’epoca dei fatti dirigente del dipartimento Programmazione della Regione, e Francesco Italiano, dirigente dell’Arpacal. Di violazione delle norme in materia di corresponsione dell’Iva risponde invece l’imprenditore cosentino Francesco Dodaro, legale rappresentante della società Efim proprietaria dell’immobile di Castrolibero venduto all’Arpacal per due milioni e 100mila euro. Nel maggio scorso il gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura aveva emesso un decreto di sequestro di beni per un importo di circa 360mila euro.

 

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