Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Ossa ritrovate ad Acri, spunta una pista: Salvatore De Marco

Archivio Storico News

Ossa ritrovate ad Acri, spunta una pista: Salvatore De Marco

Pubblicato

il

ACRI – Di chi sono quei resti umani? Lo dirà il Dna. Dalle prime verifiche, per adesso, è emerso un solo nome certo, quello del pensionato Salvatore De Marco. La sua misteriosa scomparsa costituisce uno dei tanti casi rimasti, purtroppo, insoluti. De Marco, che oggi avrebbe 82 anni, uscì di casa, ad Acri, la mattina del 26 maggio del 1999.

Disse che doveva andare a Cosenza, ma non tornò più. Le ricerche si rivelarono inutili, tra Acri e il capoluogo. «È salito su un pullman per andare nella città capoluogo – raccontò il figlio Antonio – agl’inquirenti». All’autista del mezzo di trasporto pubblico disse che sarebbe rientrato in paese con la corsa del pomeriggio, quella delle 18. «Era tranquillo, almeno così ci è stato detto». Cosa sia accaduto appena l’anziano scese dal bus delle 12.30, nella zona dell’autostazione di via delle Medaglie d’oro, è ancora un mistero. Nessuna testimonianza, un indizio, una traccia. Niente, insomma, in tutti questi anni. E non si ha neppure la prova che il pensionato sia rimasto a Cosenza. Potrebbe aver ripreso l’autobus per fare rientro al paese e lì aver avuto un incidente. Nessuno è mai stato in grado di offrire spunti in grado di risolvere il mistero. A scoprire il macabro ritrovamento di ossa, soo stati, giovedì mattina, due cercatori di funghi che, approfittando della bella giornata e della perfetta conoscenza di quei boschi, si sono inoltrati nella fitta vegetazione di contrada Galluzzo. La zona, a circa 20 km a sud del centro abitato, si trova al confine con il comune di Rose. Battendo palmo a palmo il territorio, i due amici, hanno fatto la macabra scoperta: tra felci e rovi che vanno a comporre una vegetazione selvaggia, il letto del fiume restituisce dei resti umani sbucati dal nulla. Le recenti piogge hanno smosso dal terreno la tomba che qualcuno aveva scavato non molto lontanto. Sul greto d’un ruscello che s’insinua tra la vegetazione campeggiano sinistramente il cranio, il bacino e un pezzo di femore d’uno sconosciuto. Da una prima analisi dei resti si ritiene che siano databili ad una ventina di anni addietro. Dopo aver trovato il teschio e le ossa, i due hanno avvisato i caravbinieri della locale stazione che, agli ordini del maresciallo Roberto Luciani, sono giunti sul posto per l’avvio dlele indagini di routine. Le ossa sono state consegnate ai Ris di Messina. Solo i risultati dei militari del Reparto investigatizioni scientifiche di Messina a chi appartengono quelle ossa e se vi siano tracce di violenze subite, ricostruendo così la scena di una morte misteriosa. Una dettagliata informativa sul ritrovamento è stata trasmessa al sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Casciaro, titolare dell’inchiesta.

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA