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San Marco Argentano: sigilli al poliambulatorio
 
																								
												
												
											SAN MARCO ARGENTANO – Il poliambulatorio della vergogna. Un nuovo inquietante caso di malasaità trova ampio risalto sulle pagine della cronaca. Questa volta la luce dei riflettori non si accende su una morte sospetta o sull’errore medico di sanitari in servizio nei nosocomi cittadini e provinciali, ma sull’esistenza di un pliambultorio “fuorilegge” scoperto allo Scalo di San Marco Argentano e chiuso per gravi carenze igienico-sanitario e strutturale.
La scoperta dellastrutturasanitaria, finita nel’occhio del ciclone della magistratura di Cosenza, è futto di un’operazione congiunta, portata termine con succsso, dai carabinieri del Nucleo antisofisticazioni di Cosenza, coordinati dal luogotenente Vitaliano Ruga, e dagli esperti dell’Arpacal. Durante il controllo è emerso che il poliambulatorio, (all’interno del quale sono ubicate unità operative di ginecologia, ematologia, assitenza sociale e l’ufficio relazioni con il pubblico distrettuale, ndr) era “infetto” dra gravi careze igienico-sanitarie e strutturali. Mentre gli uomini del Nas e gli specialisti dell’ìArpacal perlustravano ogni singolo millimetro della struttura, si sono accorti che una donna, in evidente stato interesante, per sottoporsiad una visita dicontrollo ginecologica, era costretta a salie ben quaranta gradini. Quello della signora incinta è stata solo una delle tante, troppe violazioni riscontrate e cristallizzate sul verbale dei “controllori”. Immediatamente dell’inquietante situazione è stato informato il dirittore genrae dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Gianfranco Scarpelli. Il diggì dell’Asp, senza perdere troppo tempo, nella’ttivazione di un’indagine interna, per come imposto dal protocollo, ha immediatamente chiuso la struttura, attivandosi per il trasferimento temporaneo delle unità operative in un’altra struttura, soprattutto, per non penalizzare quanti, residenti a San Marco o nel vastro comprensorio del circondario, non debbano subire contraccolpi di natura economica, sanitaria e logistica, causati dalla negligenza di chi aveva il sacrosanto dovere di dirigere la struttura, secondo criteri di efficienza e civiltà, e non l’ha fatto. <l’indagine interna l’Asp la farà, soprattutto per dare un nome e un volto a chi ha ridotto il poliambulatorio in una specie di salbile degli orrori e della vergogna. Una dettagliata informativa sulle carenze riscontrate è stata trasmessa anche alla procuratore della Repubblica di Cosenza e presa in consegna direttamente dal procuratore capo Dario Granieri.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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