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Intervista al Senatore Nicola Morra (M5S)
COSENZA – Domenica sera il Movimento 5 Stelle è sceso in piazza tra i cittadini di Cosenza per parlare di salvaguardia della Costituzione.
A margine di un interessante dibattito organizzato dal Meetup Cosenza avente per tema “Difendiamo la Costituzione, difendiamo la democrazia” che ha tenunto per due ore incollati attorno al tavolo dei relatori (erano presenti anche il Vice presidente della Camera, Luigi Di Maio e la portavoce del gruppo M5S, Cinzia Sarti) un folto pubblico, abbiamo incontrato il Senatore Nicola Morra, eletto nella nostra città, per approfondire ulteriormente alcuni passaggi del dibattito.
Senatore Morra, due ore a parlare di Costituzione davanti ai suoi concittadini: un bell’esercizio di democrazia realizzato questa sera qui in piazza.
“Io mi sento fiero, come cittadino (perché continuo ad essere un cittadino), di quanto siamo riusciti a ottenere in questa piazza. Molti dicevano che l’evento non avrebbe avuto alcun riscontro, invece la piazza ha risposto positivamente a dimostrazione della maturità che la gente del Sud e la gente di Calabria sa dimostrare quando è interpellata su questioni vere. Noi stiamo registrando un attacco formidabile alla Costituzione e i cittadini di Cosenza hanno partecipato, hanno interagito, hanno prodotto domande, hanno voluto sapere e hanno voluto ragionare. Questo non può che renderci contenti e orgogliosi di aver dimostrato a chi reputava che questo risultato fosse improponibile che c’è una maturità democratica e c’è la volontà di decidere senza far decidere ad altri, e questo per noi è un risultato eccezionale. Abbiamo il cuore che pulsa, che batte di contentezza, di gioia perché abbiamo dimostrato a noi stessi che sulle battaglie vere, di fronte alla chiamata alle armi i cittadini sono pronti a intervenire”.
Il ruolo del Movimento in Parlamento è emerso anche da delle deviazioni che ha avuto il dibattito, cioè quello di essere sentinelle della Costituzione, sentinelle della Volontà popolare: i cittadini devono sapere ciò che succede nel Palazzo. Ma anche un ruolo di opposizione ferma a questo Governo di larghe intese che favorisce più le lobby che i cittadini.
Esattissimo. Noi siamo gli occhi dei cittadini all’interno dei Palazzi. Gli occhi, le orecchie, le intelligenze e i cuori, e stiamo portando le attenzioni desiderate, i bisogni della società italiana all’interno dei Palazzi, poco alla volta ci stiamo incuneando e vi posso garantire che stiamo ottenendo risultati sempre più corposi, sempre più significativi. Il Governo delle larghe intese è un Governo delle larghe fra-Intese, è un Governo prossimo a franare, è un Governo che sta come al solito tradendo il mandato e le aspettative: noi siamo convinti che prima si possa tornare alle urne, meglio sarà per far nuovamente recitare agli italiani un ruolo da protagonisti veri. Noi siamo convinti che l’autodeterminazione – e quindi la sovranità – sia del popolo e non della casta dei politici, dei lobbysti. Pertanto non ci sembra nulla di più democratico il ritornare alle urne, perché il ritorno alle urne è il richiamarsi al giudizio del Popolo.
E al Popolo bisogna far sapere ancora di più quello che state facendo.
Certo, perché noi stiamo gradualmente tornando sulle piazze, andando anche in TV, finendo sui giornali per far arrivare un messaggio che non sia distorto, che non sia deviato e che sia fedele latore del nostro lavoro quotidiano. Noi lavoriamo tanto, siamo convinti che ancora il raccolto sia inferiore a quello che ci meritiamo, ma siamo anche convinti che stiamo facendo bene; per cui l’implosione dall’interno che stanno registrando altre formazioni politiche ci fa ben sperare: noi siamo con i cittadini, siamo dalla parte dei cittadini, e la piazza odierna ne è piena testimonianza e dimostrazione.
Chiedo l’ultima cosa, la stessa che rivolgerò anche agli altri suoi colleghi parlamentari, ma mi rivolgo al Professore Nicola Morra, oltre che al cittadino: come sono stati questi sei mesi dentro il Palazzo, che impressione ne ha ricavato?
Sono stati difficili, sono stati soprattutto pesanti perché a me piace instaurare rapporti umani all’insegna della correttezza e quindi dell’onestà e della trasparenza. Vivere in una continua ipocrisia, in un continuo doppio binario per cui ti dico una cosa e ne penso un’altra, francamente non è una mia abitudine e non è un’abitudine di verità propria del Movimento. Invece in quei Palazzi, purtroppo, la prassi è questa, è la prassi dell’ipocrisia. Noi vorremmo bonificare i Palazzi attraverso comportamenti onesti, trasparenti e democratici.
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