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La Polizia contro il Pd: la smettano di parlare a vanvera

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La Polizia contro il Pd: la smettano di parlare a vanvera

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La Sap critica l’intervento della Baraldi: venga in Calabria per capire i nostri guai

COSENZA – Una reazione di categoria. Ma anche una presa di posizione dura degli operatori della pubblica sicurezza cosentini nei confronti di Ilaria Baraldi, consigliera del Pd a Ferrara, una zona opulenta in cui le minacce della criminalità sono minori. Infine, un gesto di solidarietà dei poliziotti cosentini nei confronti dei loro colleghi emiliani, schierati dal questore nel week end appena trascorso per tutelare la città dagli ultras.

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Ilaria Baraldi

E così, dopo essere stata bacchettata dagli oppositori del centrodestra ferrarese, la Baraldi finisce nel mirino (metaforicamente, s’intende) della segreteria provinciale del Sap (Sindacato autonomo di polizia) di Cosenza: “È di alcuni giorni fa”, si legge in una nota, “la dichiarazione di una consigliera comunale di Ferrara, che vede meglio ‘qualche spacciatore in bicicletta anziché ultras e polizia in tenuta antisommossa’”.

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Una manifestazione del Sap

Per fortuna, continuano i sindacalisti in divisa, “non tutti la pensano così e c’è chi apprezza il nostro ruolo a tutela dell’incolumità pubblica: non a caso i cittadini, nei nostri territori, hanno eletto nei consigli comunali dei rappresentanti che provengono dalle forze dell’ordine e, in particolare, dalla Polizia, segno che i problemi della sicurezza e della trasparenza sono molto sentiti”.

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Volanti della polizia in azione

Ovviamente, insistono i rappresentanti del Sap, “li sentiamo anche noi e per questo ci rivolgiamo alle forze politiche: basta con questa superficialità e si interessino ai nostri problemi”. Il primo, già ribadito in una recente polemica, riguarda l’invecchiamento del corpo: “Il 70% del personale ha oltre 50 anni di età (a Cosenza l’età media è di 48 anni e 8 mesi, quella Nazionale è di 47 e 3 mesi), ed è costretto a lavorare sempre sotto pressione e con poche tutele sia strumentali che giuridiche”.

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La questura di Cosenza

Le difficoltà di realizzare un turn over generazionale sono aggravate dal prolungamento in servizio: “Molti, per poter andare in pensione, continuano a svolgere attività di pattuglia, anche in orari notturni, sebbene non ne abbiano più l’età”. Come se non bastasse, si aggiunge anche il problema delle risorse: “Strutture prive di sicurezza sismica e spesso senza le prescritte agibilità, pulizie quasi nulle, mezzi spesso a carico dei malcapitati colleghi, sistemi di protezione scaduti o obsoleti e mai in dotazione individuale (un casco lo devono indossare più colleghi), una debilitazione generale che purtroppo ci porta a non farci più meraviglia della vista di qualche serpe o topo all’interno degli uffici”.

 

Ed ecco la richiesta finale, in cui l’orgoglio di categoria si mescola allo spirito di corpo: “Alla Politica assente o addirittura determinante in negativo, che non vuole riconoscere il vero valore e funzione della Sicurezza nel paese se non a parole, dobbiamo necessariamente rivendicare quei provvedimenti che mettano in tranquillità la cittadinanza oltre ad evitare la chiusura dei posti di polizia sul territorio ed il depauperamento degli organici”.

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