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Field, forse qualcuno sapeva della distrazione dei 500mila euro
COSENZA – Proseguono le indagini sull’ammanco di 500mila euro dalle casse della Field per il quale è stato arrestato l’ex presidente, Domenico Barile.
La Guardia di finanza ha avviato controlli incrociati tra il denaro speso dalla Field ed alcune fatture. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Paolo Petrolo, si sta concentrando ora sulla gestione durante tutto il periodo in cui Barile era presidente. In particolare gli inquirenti stanno cercando di accertare se il denaro speso dalla società corrisponde alle fatture sequestrate nel corso delle indagini. Gli inquirenti vogliono anche accertare se il denaro della società è stato utilizzato anche per attività strettamente personali di Barile. Si tenta di capire se altre persone erano a conoscenza della distrazione dei 500mila euro da parte di Barile e la Procura e la finanza, stanno verificando se c’erano strumenti di controllo sull’utilizzo del denaro che era sul conto corrente della società. L’inchiesta e’ stata avviata dopo la dettagliata denuncia del revisore dei conti, che ha scoperto l’ammanco e lo ha denunciato alla Procura della Repubblica, informando anche la Giunta regionale che ha provveduto a sospendere Barile. L’ex presidente della Field si era poi impegnato a restituire il denaro presentando una fideiussione che è risultata falsa. Quest’ultimo elemento ha portato all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Barile. Quest’ultimo, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, ha ribadito l’intenzione di voler restituire il denaro.
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