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Parco Robinson, portiamo i nostri figli in un “giardino degli orrori”

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Parco Robinson, portiamo i nostri figli in un “giardino degli orrori”

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RENDE (CS) – A che serve mettere in mostra gli animali se poi chi li osserva è consapevole che quel contesto è invivibile per loro?

E’ la domanda sollevata da numerose associazioni ambientaliste che oggi viene rilanciata da semplici ma numerose mamme, quelle che per intenderci portano i loro figli a giocare nel Parco Robinson a Rende, e che si “vergognano” di dover spiegare ai loro piccoli perché quei cavalli sono così magri, quelle papere sguazzano nell’acqua putrida, e quelle caprette vivono in condizioni al limite. Da sempre il Parco Robinson è un luogo verde accogliente, con tanti alberi, giochi per i piccoli, pista di pattinaggio e…poi ci sono loro: gli animali che non sembrano affatto felici del loro stato di detenzione. Sporcizia, denutrizione, stalle abbandonate e l’area circostante dove i cavalli dovrebbero potersi muovere, nelle giornate piovose diventano pozze di fango. Poi ci sono le caprette che vivono in condizioni simili a quelle dei cavalli ma va anche peggio alle anatre e alle papere che nuotano in una vasca sporca e putrida. Quest’estate l’OIPA di Rende aveva effettuato un sopralluogo segnalando la situazione che in parte era stata ripristinata, ma sembra che sia stato solo un intervento a breve termine. In realtà nessuno si è occupato in maniera celere, risolutiva e soprattutto “umana” di questi animali. La situazione è stata oggetto di una campagna anche su Facebook, e in rete in molti hanno pubblicato immagini e foto delle condizioni di questi animali che certamente non hanno il diritto di vivere così in quanto anche loro hanno una dignità. Inoltre il loro maltrattamento è punito dalla legge. Per questo motivo solleviamo l’attenzione su questa grave vicenda chiedendo l’intervento del Comune di Rende, competente per territorio e della sezione veterinaria dell’Asp affinchè visiti il Parco e si accerti delle reali condizioni degli animali ospitati al suo interno.

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