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Comune Cosenza, Paolini sulle consulenze: “spreco di denaro pubblico”
 
																								
												
												
											COSENZA – Perchè il ricorso massiccio a consulenze?
Il consigliere comunale Enzo Paolini Interviene sulla polemica in corso legata alle consulenze affidate dall’amministrazione comunale cosentina e commenta la nota stampa dal consigliere comunale Sergio Nucci sulle consulenze esterne e gli incarichi “che accompagnano come un’ombra le delibere di appalti, servizi o forniture vergate da questa Amministrazione. E’ una prassi assai strana – dice – e merita di essere approfondita, se non altro per fugare i dubbi che un ricorso cosi’ massiccio e sistematico a personale esterno all’Amministrazione inevitabilmente pone. Il Paese e’ attraversato da una devastante crisi economica che ha inaridito il tessuto produttivo delle nostre imprese e ha colpito il sistema degli enti locali riducendo, di molto, la capacita’ dei Comuni di offrire servizi efficienti e di qualita’. Lo stesso Comune di Cosenza, non piu’ tardi di qualche mese fa, – ricorda – ha dovuto predisporre un Piano di riequilibrio finanziario per mettere al sicuro i conti e scongiurare l’ipotesi di dissesto. I sacrifici chiesti ai cosentini sono stati ingenti e il prezzo pagato dalla citta’ salatissimo. Ebbene, infischiandosene del lavoro dei cittadini e dimostrando il solito indifferente distacco dai problemi reali della gente, durante questi due anni e mezzo – secondo Paolini – l’Amministrazione Occhiuto ha continuato a fare costantemente ricorso a consulenze esterne per l’espletamento delle procedure di appalto dei lavori pubblici”.
Non ci sarebbe opera pubblica, che non si sia avvalsa di qualche figura esterna che supportasse il lavoro dei dirigenti comunali e secondo il consigliere Paolini questo spreco di risorse pubbliche, e’ indicativo della mancanza di considerazione e stima che la giunta dimostra nei tecnici e nei funzionari comunali. Tutti questi aspetti – dice – sollevano quesiti che devono essere chiariti. Passi per il mega appalto di piazza Bilotti, la cui complessita’ potrebbe giustificare la necessita’ di contributi tecnici altamente specializzati e difficilmente rintracciabili nell’organico di un Ente locale, ma e’ possibile che per tutti gli altri appalti – compresi i lavori di manutenzione ordinaria – si sia avvertita la necessita’ di rivolgere lo sguardo all’esterno degli uffici comunali? Sono davvero cosi’ inetti – domanda – i dirigenti comunali? E se si’, perche’ non si e’ provveduto a rimpolpare l’organico con persone competenti e professionalmente attrezzate? I cittadini di Cosenza hanno dimostrato di sapersi sobbarcare il peso dei sacrifici. Ma per farlo hanno bisogno di essere rassicurati su un punto: che pagheranno tutti. E nel modo piu’ giusto”.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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