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Piovono su Rende dieci milioni per le bonifiche, i dubbi d’Oltrecampagnano

Area Urbana

Piovono su Rende dieci milioni per le bonifiche, i dubbi d’Oltrecampagnano

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Interrogazione choc al sindaco: «Dove sono i soldi del Cipe?»

 

RENDE (CS) – Fidarsi è bene, ma a pensar male spesso ci si azzecca. Ed è l’atteggiamento di Domenico Miceli, il capogruppo rendese del Movimento 5 Stelle, sui 10 milioni di finanziamento stanziati dal Cipe per le due maxi bonifiche nel città del Campagnano. Non a caso, Miceli ha depositato al riguardo un’interrogazione al sindaco Marcello Manna. La somma, piuttosto importante (si pensi che il Bilancio di Rende si aggira sui 32 milioni annui), è divisa in due tranche: 6 milioni per i terreni dell’ex Legnochimica e 4 per l’ex discarica di Sant’Agostino. Due “fantasmi” che attendono da anni di essere esorcizzati. «Qualcuno penserà che siamo troppo diffidenti», scrive il consigliere pentastellato (che vuol sapere dal sindaco «quali atti relativi a questi stanziamenti siano in possesso del Comune al fine di vigilare sulla corretta e tempestiva esecuzione dei lavori»), «ma, purtroppo, le nostre preoccupazioni sono suffragate dagli atti che si sono susseguiti negli anni, senza addivenire ad alcuna soluzione dei problemi, pur urgentissimi e gravi». Ed ecco la casistica delle “incompiute” ambientali, per corroborare la quale Miceli chiama in causa anche i big del passato: «Nel Consiglio Comunale dell’11 maggio 2012, ad esempio, il consigliere Sandro Principe si chiedeva inutilmente che fine avessero fatto i 4 milioni destinati dalla Regione Calabria alla bonifica della discarica di Sant’Agostino».

 

Per quel che, in particolare, riguarda l’ex Legnochimica, vero e proprio cavallo di battaglia di tutto il Consiglio, il grillino è dettagliatissimo: «Gli atti amministrativi senza risposte sono innumerevoli: si è iniziato con le ordinanze 1275 del 21-02-2001 e 1981 del 05-08-2002, dell’Ufficio del Commissario Delegato per l’Emergenza ambientale nella Regione Calabria, si è proseguito coi tavoli tecnici, a partire da quello del 10-04-2008, e con le Conferenze di Servizi, a partire da quella del 12-06-2008, e si è raggiunto il culmine con le relazioni ufficiali, a partire da quella dell’Arpacal del 05/12/2008, e con le innumerevoli note, da e per il Comune di Rende, la Regione Calabria, il Ministero dell’Ambiente. Il tutto a tacere delle inchieste – ben due di cui una in corso – della Procura della Repubblica di Cosenza, delle riunioni presso la Prefettura di Cosenza, degli incontri nelle Commissioni Consiliari, nonché dei Consigli Comunali aventi ad oggetti il problema della bonifica dell’area ex Legnochimica, senza che, però, sia partita nemmeno la messa in sicurezza dell’area».

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