Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Profughi eritrei stipati in un barcone con bimbi e donne incinte

Archivio Storico News

Profughi eritrei stipati in un barcone con bimbi e donne incinte

Pubblicato

il

GIOIA TAURO – E’ appena arrivata la motonave “Bux sailor” che ha soccorso i 284 profughi etiopi a 60 miglia a largo di Lampedusa, in acque maltesi.

Dopo l’attracco al porto di Gioia Tauro i sanitari del ministero della salute e il medico della questura di Reggio sono saliti a bordo per verificare le condizioni dei migranti. Secondo quanto appreso, delle 284 persone che hanno affrontato la pericolosa traversata del Mediterraneo, 47 sarebbero donne di cui tre incinte, quattro bambini e tre passeggeri sarebbero gravemente ammalati e bisognosi di cure. Le cifre, ancora provvisorie, sono state rese note dalla capitaneria di porto di Gioia Tauro, mentre la motonave “bux sailor” che ha soccorso i migranti stava effettuamendo la manovra per l’attracco. Appena in porto, sulla nave è salito il medico della sanita’ marittima. Dopo il via libera, le 284 persone sono state trasferite in un capannone della seconda zona industriale di San Ferdinando. L’imbarcazione è giunta al porto di Gioia Tauro, scortata da mezzi delle forze dell’ordine, dopo essere stata respinta con violenza dalle autorita’ di Malta, mentre si trovava alla deriva a 60 miglia da Lampedusa, dove e’ stata soccorsa. I migranti non hanno potuto far scalo in Sicilia essendo i centri d’accoglienza della regione saturi a causa dell’emergenza di questi giorni. L’imbarcazione ha raggiunto lo scalo calabrese intorno alle 13,30 dove ad attenderli sulla banchina erano presenti le forze dell’ordine e la protezione civile che hanno presidiato il porto di Gioia Tauro. L’Eritrea, ricca colonia italiana in epoca fascista, è martoriata da una lunga guerra di confine con l’Etiopia che va avanti sin dal 1998 e che ha portato alla morte di circa 19.000 soldati eritrei, ad un pesante esodo di civili, oltre che ad un disastroso contraccolpo economico. Il conflitto Eritreo-Etiope ha avuto fine, formalmente, nel 2000, con gli “Accordi di Algeri” attraverso i quali si è affidato ad una commissione indipendente delle Nazioni Unite il compito di definire i confini tra le due nazioni stabilendo che la città di Badamme, al confine tra i due Stati, debba appartenere all’Eritrea. Tuttavia il governo etiope non ha a tutt’oggi aderito al verdetto della Commissione Confini e ritirato il suo esercito sia dalla città di Badamme che da altre aree del territorio sovrano eritreo continuando a seminare odio, sangue e miseria.

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA