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TAV, arrestato per frode il Presidente del Consorzio NODAVIA

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TAV, arrestato per frode il Presidente del Consorzio NODAVIA

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FIRENZE – Ieri, 17 settebre, le forze dell’ordine hanno proceduto all’arresto del Presidente del CdA della consortile NODAVIA, aggiudicataria dei lavori Alta Velocità del nodo ferroviario di Firenze.

Sono cinque le misure cautelari disposte dalla Procura della Repubblica di Firenze a seguito delle perquisizioni effettuate a gennaio nell’ambito dell’inchiesta della TAV per la costruzione della tratta dell’alta velocità vicino a Firenze.L’indagine, partita nel 2010 grazie ad alcuni accertamenti svolti dal personale del Corpo forestale dello Stato di Firenze, ha fatto emergere un consistente traffico di rifiuti speciali, smaltiti illegalmente, nonché la truffa ai danni della Rete Ferroviaria Italiana. Si tratta di rifiuti derivanti dalle perforazioni avvenute sullo snodo dei lavori dall’alta velocità nei pressi di Firenze, nel tratto interessato dagli interventi infrastrutturali previsti per la realizzazione della linea Alta Velocità/Alta Capacità Milano-Napoli.I reati contestati vanno dalla frode per omesso o carente monitoraggio rispetto agli obblighi di fornitura e alle prescrizioni, falso in atti pubblici per occultare l’omesso monitoraggio, frode nella riduzione delle frese da due a una, associazione per delinquere per compiere truffe ai danni della stazione appaltante. Nonchè attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e nello specifico gestione dei fanghi di scavo delle paratie come terre destinate all’agricoltura e trattamento degli stessi fanghi in siti non autorizzati con scarichi in falda e destinazione a siti non idonei, truffa ai danni di RFI per il pagamento dello smaltimento dei fanghi falsamente dichiarato conforme alla legge, tentativo di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti relativi ai fanghi di perforazione della fresa di scavo, associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e abuso di ufficio in ordine a ogni profilo di illegittimità nell’esecuzione dell’appalto, per aver attivato e messo in esercizio in concorso nr.7 scarichi di acque reflue industriali senza autorizzazione.

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