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Terremoti, il sismologo Ignazio Guerra: “abbiamo un livello edilizio che è spaventosamente arretrato” (AUDIO)

Calabria

Terremoti, il sismologo Ignazio Guerra: “abbiamo un livello edilizio che è spaventosamente arretrato” (AUDIO)

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Interi paesi rasi al suolo, palazzine sgretolate e un problema che si riapre in un’Italia ancorata ai palazzi che seppur ‘storici’ sono vecchi e pericolosi.

 

COSENZA – Non c’è da meravigliarsi purtroppo, quando accadono catastrofi naturali di questo tipo, che i palazzi antichi crollino. Preoccupa molto di più sapere che un ospedale possa aver ceduto, piuttosto che una scuola o una caserma che sono luoghi che, in momenti di emergenza, diventano punti di accoglienza per gli sfollati e le persone che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni gravemente danneggiate dai terremoti. Il sismologo Ignazio Guerra, da anni sostiene che eventi sismici così devastanti potrebbero colpire in qualsiasi momento anche la nostra Regione, un territorio ad alto rischio sismico insieme alla Sicilia. Il professor Guerra, responsabile del laboratorio di sismologia del dipartimento di fisica dell’Unical stamattina, a poche ore dal dramma che ha colpito i paesi della Provincia di Rieti, ha sottolineato ancora una volta come il terremoto non sia purtroppo prevedibile. In Italia però, non si presta molta attenzione a quelle che sono le opere di prevenzione. Per quanto concerne la fragilità delle strutture dei centri storici, sottolinea: “In Italia abbiamo un livello edilizio che è spaventosamente arretrato”.

Ignazio Guerra

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immagine terremoto vigili fuoco

“Per quanto riguarda la pericolosità degli edifici nei centri storici – spiega Ignazio Guerra – gli interventi sono spesso costosissimi, e quindi c’è da valutare veramente se non sia il caso di ‘abbattere per ricostruire’ anche se questo vuole dire a volte, rinunciare ad una parte del patrimonio storico. Non dimentichiamo che ci sono quartieri di grandi città dove, se arrivasse una scossa ‘seria’ non so come andrebbe a finire. Bisogna iniziare ad avere anche una visione di più lungo termine, più ampia, che pensi al futuro non per salvaguardare il vecchio ma l’antico. In questo caso specifico le immagini raccontano di mucchi di macerie, ed anche sulle caserme dei Vigili del fuoco, dell’Esercito o delle Forze dell’ordine, che sono i cosiddetti edifici strategici, non so quanto si è fatto”.

 

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