Calabria
Clinica dell’orrore: pazienti pestati e lasciati sul pavimento, nuovi arresti
 
																								
												
												
											Agli ospiti non veniva garantito neanche il cibo perchè per la manager si “doveva risparmiare”.
CROTONE – Anziani umiliati e pestati puntualmente. Gli ospiti della clinica, di routine, venivano picchiati. Un approccio sanitario poco affine allo scopo per cui la casa di riposo veniva finanziata. La Guardia di finanza di Crotone ha dato esecuzione ad un’altra ordinanza, emessa del gip Michele Ciociola, nell’ambito della vicenda dei presunti maltrattamenti commessi nella casa famiglia denominata “San Francesco e Santa Maria” gestita dall’associazione “Opus Onlus” ai Crotone. Il provvedimento del gip prevede gli arresti domiciliari a carico di E.I., di 45 anni, che risulta allo stato irreperibile, e di M.R., di 56. Divieto di dimora nella provincia di Crotone per T.R., di 47 anni. I destinatari delle misure sono coinvolti a vario titolo nella gestione e amministrazione della casa famiglia per anziani e disabili sottoposta a sequestro preventivo.
Nei loro confronti le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Crotone Gaetano Bono hanno consentito di accertare ulteriori responsabilità per atti lesivi nei confronti di alcuni ospiti della struttura di ricovero: percosse fisiche, umiliazioni e vessazioni di natura psicologica e tentativi di inquinamento delle prove. Le misure si aggiungono ai tre arresti, eseguiti nei confronti della responsabile della struttura, che è stata sequestrata, e di due operatori. Gli anziani ospiti pare che dopo essere stati pestati senza motivo per ore venivano lasciati a terra sul pavimento al freddo. Un vero e proprio incubo a cui alle botte si aggiungeva la fame, perché nonostante sia finanziata da fondi pubblici e da privati neanche il cibo veniva garantito ai pazienti della struttura.
All’interno gli infermieri lavoravano senza possedere alcun titolo di studio. Lo scorso 16 luglio tre dipendenti e dirigenti dell’associazione “Opus Onlus” che gestiva la struttura, sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare per reati che vanno dai maltrattamenti al sequestro di persona. Dalle telecamere poste nella struttura nel corso delle indagini gli inquirenti hanno registrato come i pazienti fossero perennemente sottoposti a violenze di ogni genere, fisiche e verbali, nonché a perenni umiliazioni. Alle botte infatti gli operatori sanitari della struttura erano soliti accompagnare insulti e strattonamenti. La clinica, per ora, è stata posta sotto sequestro e affidata a un funzionario dell’Asp di Crotone.
 
                         
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
Social