Furti di ostie consacrate nella Chiesa di San Giovanni in Fiore e la denuncia di un contadino della zona, testimone di una processione notturna di incappucciati muniti di lumini farebbero pensare a sabba dedicati a lucifero nel cuore della Sila.
SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Immagini sacre trafitte con pugnali ed icone del satanismo ritrovate nella città di Gioacchino da Fiore potrebbero legare la vicenda di una particolare statua che ritrae la madonna a rituali mefistofelici. Culti sui quali i militari della locale tenenza indagano da anni individuando adepti delle sette, perlopiù adolescenti, per i quali però pare non siano state mai profilate ipotesi di reato o violazioni della legge tali da giustificare provvedimenti cautelari. Nei mesi scorsi, la statua di una madonnina venne rinvenuta in una Casa cantoniera di Serrise. La scultura versava in pessime condizioni ed era priva della mano sinistra e delle stelle sull’aureola. La Polizia provinciale, dopo aver cercato invano di stabilire la sua provenienza, ha provveduto al restauro. Secondo la ricostruzione di alcuni esperti interpellati, l’assenza della mano sinistra e delle stelle, potrebbe far pensare all’utilizzo della statua per riti satanici. La Madonnina è stata quindi restaurata ed stamattina alle 11 è stata donata, su richiesta dell’abate sacerdote don Germano Anastasio e per volontà del Presidente Mario Occhiuto, all’Abbazia florense. Alla cerimonia, attualmente in corso, partecipano Cardinale Francesco Monterisi, Arciprete emerito della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, in questi giorni in visita in Calabria.